Lo scrittore Maurizio de Giovanni allo "Splendor Parthenopes" di Roma
Antonella Rita Roscilli

                                                                                                                                                                         Newsletter Rivista Sarapegbe 2/2/2015
"Commissario Ricciardi vs I bastardi di Pizzofalcone", questo è il titolo dell'incontro con lo scrittore Maurizio de Giovanni che si terrà a Roma allo "Splendor Parthenopes", Via Vittoria Colonna 32/C, mercoledì 4 febbraio alle ore 19. Protagonisti i suoi libri "In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi"(ed. Einaudi)  e "Gelo. Per i bastardi di Pizzofalcone"(ed. Einaudi), Luigi Alfredo Ricciardi, commissario dagli enigmatici occhi verdi, e la scombiccherata squadra di poliziotti dei Bastardi di Pizzofalcone.

Loretta Cavaricci presenterà la serata; gli intriganti "dietro le quinte" saranno svelati da Annamaria Torroncelli; Carmen Di Marzo e Paolo Vanacore declameranno parole di musica napoletana che si intrecceranno alla voce dello scrittore Maurizio de Giovanni. Anfitrione della serata sarà Luca D'Angelo, partenopeo e inventore del nuovo spazio multifunzionale  "Splendor Parthenopes", aperto dal breakfast al dopo teatro, 800 metri quadrati su tre piani che ospitano Cocktails Letterari per appagare il gusto e la mente.

                                                                               

Maurizio de Giovanni ha ambientato tutte le sue opere a Napoli, la città dove è nato, dove vive e lavora.. Con il suo stile inconfondibile la definisce "l'unica città sudamericana fuori dal Sud America. Sempre moribonda, e perciò immortale. Sempre sull'orlo dell'abisso, rappresenta l'effimera natura del sublime. Via Toledo è il confine tra due mondi opposti. La città borghese di qua, i Quartieri Spagnoli di là. A Santa Lucia, è lo stesso: di qua i circoli nautici, di là il Pallonetto. Due società che si ignorano".

Nel 2005 Maurizio de Giovanni vince un concorso per giallisti esordienti con un racconto incentrato sulla figura del commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Il personaggio gli ispira un ciclo di romanzi, pubblicati dall'editore Einaudi Stile Libero, che comprende "Il senso del dolore", "La condanna del sangue", "Il posto di ognuno", "Il giorno dei morti", "Per mano mia", "Vipera" (Premio Selezione Bancarella 2013) e "In fondo al tuo cuore". 

Nel 2012 pubblica con l'editore Mondadori "Il metodo del Coccodrillo" (Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l'ispettore Lojacono, ora fra i protagonisti della serie dei Bastardi di Pizzofalcone, ambientata nella Napoli contemporanea e pubblicata da Einaudi Stile Libero. Nel 2013 è uscito il secondo romanzo della serie, "Buio", e nel 2014 il terzo, dal titolo "Gelo". Nel 2014, sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato anche "Giochi criminali", con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli. 
                                                                        

Tutti i libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti (o in corso di traduzione) in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia, Danimarca e Stati Uniti. E' anche autore di racconti a tema calcistico sulla squadra della sua città, della quale è visceralmente tifoso, e di opere teatrali. Eppure, dopo decine di romanzi e racconti tradotti in altre lingue, e un albergo partenopeo che gli ha dedicato una stanza accanto a quelle intitolate a Marilyn, alla Loren e alla Hepburn, De Giovanni sembra ancora sorpreso dal successo.

Afferma: “Non sono uno scrittore, faccio lo scrittore, ma mi considero innanzitutto un lettore. Mi aiuta il fatto di non essere uno che scrive per il piacere di scrivere". Il suo metodo di lavoro è, infatti, costante e quotidiano: “Venti cartelle al giorno, tutti i giorni. L'anno diviso in due semestri, il primo dedicato al ciclo di Ricciardi, il secondo a quello del commissario Lojacono e dei Bastardi di Pizzofalcone".

E' la città di Napoli ad avergli suggerito il noir. Infatti, secondo de Giovanni, "la scrittura dei napoletani o ambientata a Napoli non può prescindere dal registro nero e coristico. I due aspetti si ritrovano in ogni scrittura napoletana.Il napoletano scrive istintivamente in maniera tragica e allo stesso tempo comica. Questa è proprio connaturato al modo di pensare napoletano".
 
 
 
 
 
Antonella Rita Roscilli, giornalista, brasilianista, scrittrice e traduttrice. Da oltre venti anni si dedica in Europa alla divulgazione della cultura latinoamericana, cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa di lingua portoghese, attraverso programmi radiofonici, interventi in convegni, pubblicazioni in quotidiani, riviste nazionali e internazionali e nel'area accademica. Ha fondato e dirige la Rivista Internazionale di Dialogo Interculturale "Sarapegbe". Ideatrice nell'area documentaristica. Laureata in Italia in Lingua e Letteratura Brasiliana, è Mestra em Cultura e Sociedade presso l'Università Federale in Brasile. In Brasile è membro corrispondente della Academia de Letras da Bahia e appartiene all'Instituto Geográfico e Histórico (IGHB). E' biografa della memorialista italo-brasiliana Zélia Gattai Amado su cui ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato in Italia la post-fazione dell’edizione del libro Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer). 
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