L'Istituto Geografico e Storico di Bahia-IGHB: il luogo della Memoria viva - IN ITALIANO E PORTOGHESE
A Salvador pulsa il cuore dell’intero Brasile: qui c’è la radice, la culla della civiltà brasiliana. Luogo di luci e di ombre, di sorrisi e disperazioni, viene denominata anche “Roma negra” per l’alto numero delle chiese e per essere la città con più alta popolazione negra fuori dell’Africa. Infatti, dei 2.710.968 (dati Ibge 2012) 2.948.000 abitanti, solamente il 23% sono bianchi. Qui nel 1808 nacque la prima Facoltà di Medicina di tutto il Brasile.
E nel 1876 la prima ferrovia del Paese, 45 km collegavano la città di Cachoeira a Villa de Feira de Santa Anna, attuale Feira de Santana, nel Recôncavo Baiano, fertilissima zona con le sue piantagioni di canna da zucchero e tabacco. In questa Terra vissero personaggi illustri, quasi tutti afrodiscendenti, come l’ingegnere Theodoro Sampaio, i quattro eroi della Rivolta di Buzios nel 1798 (Lucas Dantas, Luis Gonzaga, João de Deus, Manoel Faustino), Maria Quiteria, eroina della guerra di indipendenza (1821-1823), i poeti Castro Alves e Luis Gama, il maestro Antonio Correia. E anche un italiano: il napoletano Giovanni Vincenzo Sanfelice, conte di Bagnoli che nel 1636 si distinse nella guerra contro gli Olandesi e qui decise di rimanere.
L’attuale stato di Bahia fu il primo luogo ad essere toccato dai portoghesi il 23 aprile 1500, quando il navigatore Pedro Álvares Cabral approdò sulle sue coste. E il 1° novembre 1501 il navigatore italiano Amerigo Vespucci approdò nella baia che chiamò Bahia de Todos os Santos, dove quarantotto anni dopo venne fondata la città di São Salvador, prima capitale brasiliana, con il primo porto coloniale e con 25.000 abitanti, la più grande città dell’epoca a sud dell’equatore. São Salvador da Bahia de todos os Santos fu fondata il 29 marzo 1549 dal portoghese Tomé de Sousa, primo governatore generale della colonia del Brasile. Per creare una “cidade fortaleza”, scelse il luogo dove oggi sorge il centro storico del Pelourinho. Qui fece edificare la sua residenza, la Casa da Câmara, a Igreja Matriz, il Colégio dos Jesuítas e altri edifici. Salvador fu capitale e sede dell’amministrazione coloniale fino al 1763.
Ad essa è legata la storia di oltre due secoli del Brasile coloniale, durante i quali era la città più ricca e signorile di tutta la costa atlantica dell'America Meridionale, il mercato più importante e il porto più attivo del Brasile. A partire dalla metà del secolo XVI servì come maggiore porto di entrata di africani ridotti in schiavitù. Infatti tra il 1549 e il 1888 circa 4 milioni di africani furono trascinati in Brasile, strappati alle loro terre e ridotti in schiavitù. Ma la loro cultura resistette e oggi, insieme ad altre, è parte fondante della cultura brasiliana.
Avvenimenti, tradizioni, arte barocca, arte africana, arte portoghese fanno di Bahia un luogo dove bisogna aver cura della storia, il luogo centrale per iniziare uno studio approfondito. Storia, Arte, Tradizioni, Storia e Geografia sono gioielli da custodire, pietre preziose da tenere in uno scrigno e da tramandare nella Memoria perchè rimangano vive negli studi e nella dignità di un popolo. Questo è lo scopo del più importante luogo nel quale i ricercatori del mondo intero possono incontrare un vasto materiale prezioso è l’Istituto Geografico e Storico di Bahia (IGHB). Ha sede a Salvador in un antico palazzo dell’avenida Sete de Setembro 94 (vicino a piazza da Piedade, ove si trovano le quattro statue degli eroi della Revolução dos Alfaiates).
La Presidente è la professoressa Consuelo Pondé de Sena che lo dirige con grande professionalità e dedizione dal 1996. L’IGHB venne fondato il 13 maggio 1894, sotto gli auspici dell’allora governatore Rodrigues Lima. Qualificato come organizzazione della società civile di utilità pubblica federale, secondo la legge 9.790 del 23 marzo 1999, senza fini lucrativi, ha come obiettivo la promozione dello studio, sviluppo e diffusione delle conoscenze legate alla Geografia, alla Storia e Scienze, oltre alla difesa e conservazione del patrimonio storico e artistico baiano e brasiliano. Conosciuto come “Casa da Bahia” è l’istituzione più antica dello Stato. Mantiene intercambio con istituzioni e realizza convegni con entità private e organi di amministrazione pubblica. Pubblica libri e periodici tra cui la prestigiosa Revista do IGHB e un bollettino informativo, oltre a promuovere un’intensa attività di incontri, seminari, corsi e congressi relativi a geografia, storia e cultura di Bahia e non solo.
Ricordiamo, tra gli ultimi avvenuti, il corso gratuito “Salvador: das origens dos seus terrenos à escarpa da falha, e ao avanço sobre a planície litorânea” tenuto dal geologo Rubens Antônio Filho e “Gaúchos reais e inventados” del prof. e accademico Waldir Freitas Oliveira.
La prima sede dell’IGHB fu la residenza del dr. Tranquilino Leovigildo Torres dove si tennero dal 5 al 13 maggio 1894 le riunioni preliminari per la sua fondazione, fino ad installarsi il 13 maggio nella rua do Palacio n. 29. L’attuale sede venne inaugurata il 2 luglio 1923 nel primo centenario dell’Indipendenza di Bahia. Fanno parte dell’Istituto la Biblioteca Ruy Barbosa (così chiamata in omaggio al giurista baiano), il vasto Archivio Storico Theodoro Sampaio che ospita anche un importante Fondo Fotografico, il Museo e il Settore Geografico con le sue mappe, piante topografiche preziose e antiche dalle quali si può ricavare il percorso umano e sociale dell’intero Stato.
Tra i membri più illustri ricordiamo l’ingegner Theodoro Fernandes Sampaio, i fondatori Horácio Uripia Júnior, Tranquilino L. Torres, Manuel Quirino e Brás do Amaral, storici come Luis Vianna, Jaime de Sá Menezes e Pedro Calmon. Tra gli attuali membri ricordiamo l’etnografo Raul Lody, il prof. e storico Luis Henrique Dias Tavares, il prof. Edivaldo Machado Boaventura, il prof. Waldir Freitas de Oliveira, il dr. Eraldo Dias Moura Costa, Luiz Antônio Cajazeira Ramos ecc.
La Biblioteca Ruy Barbosa venne fondata il 2 luglio 1923 e all’apertura contava su 700 preziosi e antichi libri. Oggi è diretta da Esmeralda Maria Aragão. Contiene più di 12.000 volumi riposti in scaffali di legno prezioso di jacarandà ed essenziali per la ricerca scientifico-culturale. Custodisce opere rare essenziali per la ricerca scientifico-culturale nelle aree di Storia, Geografia, Antropologia, Etnologia, Archeologia, Genealogia, Sociologia, con acquisizione di nuove opere. E’ possibile effettuare ricerca dei testi nelle schede catalografiche nel catalogo on line accedendo al sito
http://www.ighb.servcon.com.br/cgi-bin/wxis.exe?IsisScript=phl82.xis&cipar=phl82.cip&lang=por
Quando nel 1996 venne eletta alla presidenza dell’IGHB, la professoressa Consuelo Pondé de Sena, provvide subito a dare disposizioni per il recupero di fondi, l’ igienizzazione della collezione dei giornali e il restauro di alcune opere rare. E’ da ricordare che alcune di queste erano andate perse nel tempo per mancanza di cura e successivo deterioramento. Con la gestione della Pondé de Sena si sono creati nuovi spazi e condizioni per la lettura e la ricerca, oltre all’acquisto di computer, stampanti. I servizi per la consultazione sono a disposizione di tutti gli associati dell’Istituto, storici, ricercatori di livello superiore e studenti universitari. Possono essere consultati al sito
www.ighb.org.br “Ma per continuare ad offrire servizi di buona qualità ai nostri ricercatori dobbiamo contare con dei fondi più igienizzati, avere più impiegati e ricevere finanziamenti”, così si legge nel sito dello stesso Istituto.
Quattro anni dopo la creazione dell’Archivio pubblico dello Stato di Bahia, fondato da Francisco Vicente Viana nel 1890, nacque l’IGHB. L’Archivio Storico esiste fin dalla sua inagurazione e fin dal suo primo statuto, che risale al 1894, ha il compito di raccogliere, verificare, archiviare e pubblicare le tradizioni e i documenti storici. Perciò si creò una commissione con il compito di avere cura dei manoscritti, autografi e documenti, oltre a preservare mappe, carte geografiche, piantine ed edifici dello Stato. Nel 1918 venne approvato il nuovo statuto che confermò il precedente decidendo di apporre uno speciale sigillo ad alcuni manoscritti segreti dell’epoca. Con la riforma del 1997 effettuata nella prima gestione della prof.a Consuelo Pondé de Sena si è sentita la necessità di dare al fondo documentale della Casa da Bahia la sua specifica destinazione, e venne creata una specifica direzione dell’Arquivo Storico Theodoro Sampaio (dedicato al grande ingegnere, storico e ricercatore afrodiscendente vissuto tra il 1855 e il 1937). L’incarico di dirigerlo viene dato all’archivista Zita Magalhaes Alves. Nel settore è presente anche uno stagista di Archeologia.
La collezione dell’IGHB per quanto riguarda la parte storica è composta da gioielli come i manoscritti delle poesie di Castro Alves, le lettere di Antonio Conselheiro, i suggerimenti di Pedro Deway per l’abolizione della schiavitù, autografi di Suon Joana Angélica, partiture del “Te Deum” del Maestro Damião Barbosa, partiture di Alfredo Correio. Oltre a questi documenti di interesse storico elevato, possiede gli archivi particolari di Theodoro Sampaio, Braz do Amaral, Antonio Moniz Ferrão, documenti dello storico Pedro Calmon, lettere di Severino Vieira e tanti altri documenti preziosi che richiederebbero, in realtà, spazio adeguato e cura maggiore. Molti di questi documenti, inoltre, avrebbero bisogno di restauro perchè stanno iniziando a deteriorarsi e si spera che presto giungano finanziamenti.
C’è poi un Fondo fotografico nell’Archivio Theodoro Sampaio: l’album del Colégio Nossa Senhora Auxiliadora, le foto della Rivolta del 1923-24, le foto che documentano il passaggio del ministro Mendonça Lima a Bahia, il passaggio di Getulio Vargas a Lobato ecc.
Il fondo museologico dispone di una importante collezione di ritratti di personaggi storici di Bahia e del Brasile intero: sono opere di rinomati artisti nazionali come Presciliano Silva, Vieira de Campos e altri. Del museo fanno parte sculture di bronzo, marmo e gesso, pezzi di oreficeria come medaglie, monete, condecorazioni, bandiere, cristalli, vetri, procellane, lance indigene, oggetti rituali del candomblé, maschere e sculture africane.
La formazione dei 417 municipi di Bahia può essere conosciuta attraverso il maggiore fondo cartografico dello Stato e appartiene all’Istituto Geografico e Storico. Vi sono registrate carte geografiche minuziose e preservate nella storia e disponibili per gli studiosi, come spiega il coordinatore del Settore di Geografia dell’IGHB, l’architetto e urbanista Guarani Valença de Araripe. Mappe, carte nautiche e topografiche del settore sono ormai tutte in formato digitale grazie ad un convegno firmato tra l’IGHB e la Superintendenza degli Studi Economici e Sociali di Bahia. La SEI è l’organo responsabile per la determinazione e manutenzione dei limiti intermunicipali dello Stato e l’ingegnere cartografo Miguel Pedro da Silva Neto, ex coordinatore della Cartografia della SEI in diverse occasione ha riconosciuto il grande pregio di avere il fondo cartografico dell’Istituto che dà la possibilità di conoscere l’evoluzione territoriale dell’intero stato di Bahia.
In prospettiva storica ciò rappresenta la possibilità di analizzare dal punto di vista territoriale i vari raggruppamenti e lo sviluppo territoriale dei municipi baiani, a partire da quelli esistenti dalla decade del 1930 in poi. E anche le mappe sono di notevole interesse, trattandosi di alcune addirittura disegnate a partire dall’osservazione diretta fino a giungere a mappe aerofotogrammetriche. Nel 1940 L’IGHB su richiesta del Conselho Nacional de Geografia fece una esposizione di 150 mappe municipali che, con più di 250 pezzi, oggi integrano il fondo cartografico più grande di Bahia. L’importanza di queste mappe, come sottolinea il geografo Francisco Jorge Britto, della Companhia de Desenvolvimento Urbano do Estado da Bahia (Conder) non è solo quella di rappresentare una porzione di spazio nel tempo, ma sono un mezzo per mostrare la vita degli abitanti nelle città, nei villaggi. In questo senso, in armonia con il pensiero dell’illustre prof. e geografo baiano Milton Santos, la funzione del fondo è quella di promuovere una riflessione sullo spazio vissuto, un nuovo modo di produrre e interpretare lo spazio sociale.
E in virtù di ciò il coordinatore del Settore di Geografia Guarani Araripe richiama l’attenzione dei sindaci dei municipi baiani a collaborare nel preservare la memoria cartografica esistente. Lo stesso coordinatore aggiunto della Camara de Agrimensura do Crea-ba, l’ingegner Joseval Costa Carqueija, eletto recentemente presidente della Federação Nacional de Engenheiros Arimensores, richiama attenzione alla preservazione del fondo per l’attualità e le generazioni future: “Se il governo dello Stato di Bahia attraverso il SEI e l’IGHB non inizia a pensare agli investimenti non solo per impiantare la Sala di Geografia, ma anche per la manutenzione, nel futuro il pubblico potrebbe non potere più avere accesso per visitarlo e fare ricerche”.
Il fondo è disponibile sia in forma analogica che digitale e si spera di avere presto un patrocinio per preparare uno spazio che darà la possibilità di consultazione a ricercatori nazionali e internazionali.
Un passo decisivo nel recupero e sviluppo dell’Instituto Geografico e Historico da Bahia è stato possibile soprattutto grazie al grande impegno e alla passione della Presidente Consuelo Pondé de Sena, professionista perseverante e combattiva, ferma e volitiva che difende questo patrimonio inestimabile fin dal suo primo mandato del 1996. Baiana, nata a Salvador, ha un curriculum vasto e ricco di onorificienze. Laureata in Filosofia, Scienze e Lettere all’Università Federale di Bahia (UFBA) , nel corso di Geografia e Storia, si è dedicata allo studio della lingua tupi con specializzazione in Lingua Tupi e Etnologia Generale.
Nel Brasile è l’unica docente ad aver retto la Cattedra di Lingua Tupi della Ufba dal 1963 al 1993. Ha insegnato, tra le altre, Storia dell’Arte ed è andata in pensione dal Dipartimento di Antropologia della UFBA per offrire la sua efficiente collaborazione all’IGHB da lei guidato con cinque mandati, ininterrottamente dal 1996, con dedicazione e professionalità, a tempo pieno. La prof.a Pondé ha diretto inoltre la Casa de Ruy Barbosa, l’Associaçao Bahiana de Imprensa, la direzione dell’Arquivo Publico do Estado da Bahia e il Centro de Estudos Baianos da UFBA. E’ membro dell’Academia de Letras dal 2002. Realizza un lavoro volontario con grande responsabilità e coraggio portando avanti l’attività burocratica dell’IGHB.
Ed è proprio lei a ricordare che l’IGHB completerà 119 anni di attività ininterrotta il 13 maggio prossimo venturo e sempre quest’anno l’attuale sede completerà 90 anni il 2 luglio. L’IGHB è la fibra del cuore pulsante dello stato di Bahia, e con i suoi documenti preziosi costituisce una vera ricchezza patrimoniale che gli organi preposti devono difendere, curare e valorizzare sempre. E ci auguriamo che l’IGHB si possa costituire ancor più come un fertile punto di incontro dei tanti ricercatori nazionali e internazionali che vi si recano per approfondire storia, tradizioni e memoria della culla della civiltà brasiliana.
O INSTITUTO GEOGRÁFICO E HISTÓRICO DA BAHIA: O LUGAR DA MEMÓRIA VIVA
Por Antonella Rita Roscilli
Em Salvador pulsa o coração do Brasil inteiro: eis a raiz, o berço da civilização brasileira. Lugar de luz e de sombra, de sorrisos e de desesperos, é também chamada de "Roma Negra", por causa do elevado número de igrejas e por ser a cidade com a maior população negra fora da África. Na verdade, dos seus 2.710.968 habitantes (dados IBGE 2012), apenas 23% são brancos. Aqui, em 1808, nasceu a primeira Faculdade de Medicina no Brasil. E, em 1876, a primeira ferrovia do país – 45 km que ligam a cidade de Cachoeira à Villa de Feira de Santa Ana, atual Feira de Santana, no Recôncavo Baiano – uma área fértil, com suas plantações de cana-de-açúcar e tabaco.
Nesta terra, viveram pessoas importantes, quase todos de ascendência africana, como o engenheiro Theodoro Sampaio, os quatro heróis da Revolta dos Búzios, em 1798, (Lucas Dantas, Luis Gonzaga, João de Deus, Manoel Faustino), Maria Quitéria, heroína da Guerra da Independência (1821-1823), o poeta Castro Alves e Luis Gama, o mestre Antonio Correia. E também um italiano: o napolitano Giovanni Vincenzo Sanfelice, conde de Bagnoli, que em 1636 distinguiu-se na guerra contra os holandeses e decidiu permanecer aqui.
O atual estado da Bahia foi o primeiro lugar a ser tocado pelos portugueses, no dia 23 de abril de 1500, quando o navegador Pedro Álvares Cabral chegou a sua costa. E, em 1 de novembro de 1501, o navegador italiano Américo Vespúcio desembarcou na baía a que deu o nome de Baía de Todos os Santos onde, 48 anos depois, foi fundada a cidade de São Salvador, primeira capital do Brasil, com o primeiro porto colonial e com 25.000 habitantes – na época, a maior cidade ao sul do Equador. São Salvador da Baía de Todos os Santos foi fundada em 29 de março de 1549 pelo português Tomé de Sousa, o primeiro governador-geral da colônia do Brasil. Para criar uma "cidade fortaleza", escolheu o lugar onde hoje está o centro histórico do Pelourinho. Aqui ele construiu sua residência, a Casa da Câmara, a Igreja Matriz, o Colégio dos Jesuítas e outros edifícios.
Salvador foi capital e sede da administração colonial até 1763. Está ligada à história de mais de dois séculos do Brasil colonial, período em que era a cidade mais rica e elegante de toda a costa atlântica da América do Sul; o maior mercado e o porto mais movimentado no Brasil. A partir de meados do século XVI, serviu como porta de entrada de africanos escravizados. De fato, entre 1549 e 1888, cerca de 4 milhões de africanos foram arrastados, expulsos de suas terras e escravizados. Mas a cultura destes povos resistiu e, hoje, junto com as outras, é uma parte fundamental da cultura brasileira.
Eventos históricos, tradições, arte barroca, arte africana, arte portuguesa são elementos que da fazem da Bahia um lugar do qual é preciso cuidar de sua história, um lugar central para iniciar um estudo aprofundado.
História, arte, tradições e geografia devem ser preservadas como joias, pedras preciosas, devem ser mantidas em uma caixa-forte e permanecer vivas na memória, servir para os estudos e a dignidade de um povo. Este é o propósito do lugar mais importante em que pesquisadores de todo o mundo podem encontrar um material precioso: o Instituto Histórico e Geográfico da Bahia (IGHB). Está sediado em Salvador em um prédio antigo na Avenida Sete de Setembro, 94 (perto da Praça da Piedade, onde existem quatro estátuas dos heróis da Revolução dos Alfaiates). A Presidente é a Professora Consuelo Pondé de Sena, que dirige o Instituto com grande profissionalismo e dedicação desde 1996. O IGHB foi fundado em 13 de maio de 1894, sob os auspícios do governador Rodrigues Lima.
Qualificado como organização da sociedade civil, de utilidade pública federal sob a lei 9790, de 23 de Março de 1999, não tem fins lucrativos. O instituto tem como objetivo promover o estudo, o desenvolvimento e a disseminação de conhecimentos relacionados à Geografia, História e Ciências, além de defesa e preservação do patrimônio histórico e artístico baiano e brasileiro. Conhecida como "Casa da Bahia", é a instituição mais antiga do Estado. Mantém intercâmbio com instituições e produz convênios com entidades privadas e órgãos da administração pública. Publica livros e periódicos, incluindo a prestigiada Revista do IGHB, e um boletim informativo, além de promover uma intensa agenda de reuniões, seminários, cursos e conferências relacionadas com a geografia, a história, a cultura da Bahia e outros assuntos. Recordemos, entre as últimas atividades que aconteceram, o curso gratuito "Salvador: das origens dos seus terrenos à escarpa da falha, e ao avanço sobre a planície litorânea", realizado pelo geólogo Rubens Antônio Filho e "Gaúchos reais e inventados", ministrado pelo prof. e acadêmico Waldir Freitas Oliveira.
A primeira sede do IGHB foi a residência do Dr. Tranquilino Torres Leovigild, que sediou de 5 até 13 de maio 1894 as reuniões preliminares para a sua fundação, até instalar-se oficialmente, em 13 de maio, na Rua do Palácio n. 29. A sede atual foi inaugurada em 2 de julho de 1923, no primeiro centenário da Independência da Bahia. Fazem parte do Instituto, a Biblioteca Ruy Barbosa (assim chamada em homenagem ao jurista baiano), o Arquivo Histórico Theodoro Sampaio, que também contém um importante acervo fotográfico, o Museu e o Setor Geográfico, com seus mapas, suas preciosas e antigas plantas topográficas, das quais se pode extrair a vida social do povo.
Entre os membros mais importantes, destacamos o engenheiro Theodoro Sampaio, os fundadores Horácio Urpia Júnior, L. Tranquilino Torres, Manuel Quirino e Brás do Amaral; historiadores como Luiz Vianna, Jaime de Sá Menezes e Pedro Calmon. Entre os membros atuais, estão incluídos o etnógrafo Raul Lody, prof. e historiador Luis Henrique Dias Tavares, o prof. Edivaldo Machado Boaventura, o prof. Waldir Freitas de Oliveira, o dr. Eraldo Dias Moura Costa, Luiz Antônio Cajazeira Ramos, etc.
A Biblioteca Ruy Barbosa foi fundada no dia 2 de julho de 1923 e, na abertura, continha 700 livros antigos preciosos. Hoje, é dirigida por Esmeralda Maria Aragão. Contém mais de 12 mil volumes, guardados em prateleiras de madeira jacarandá, valiosos e essenciais para a investigação científica e cultural. Abriga obras raras, essenciais para a investigação científico-cultural nas áreas de História, Geografia, Antropologia, Etnologia, Arqueologia, Genealogia, Sociologia, com aquisição de novas obras. É possível pesquisar textos nas entradas do catálogo on-line, acessando o
http://www.ighb.servcon.com.br/cgi-bin/wxis.exe?IsisScript=phl82.xis&cipar=phl82.cip&lang=por.
Quando, em 1996, foi eleita para a presidência do IGHB, a profª. Consuelo Pondé de Sena agiu imediatamente no sentido de tomar providências para a recuperação dos acervos, a higienização dos jornais e a restauração de algumas obras raras. É de se recordar que alguns destes materiais foram perdidos, ao longo do tempo, devido à falta de cuidado e à deterioração posterior. Com a gestão da profª. Pondé de Sena, criaram-se novos espaços e condições para a leitura e para a pesquisa, bem como para a compra de computadores e impressoras. Os serviços de consulta estão disponíveis para todos os membros do Instituto, historiadores, pesquisadores e estudantes universitários. Eles podem ser vistos no site
www.ighb.org.br. "Mas, para continuar a oferecer serviços de boa qualidade aos nossos pesquisadores, com os recursos que nós temos, deveríamos ter o patrimônio mais higienizado, mais funcionários e receber financiamento", é o que diz o site do próprio Instituto.
Quatro anos após a criação do Arquivo Público do Estado da Bahia, fundado por Francisco Vicente Viana, em 1890, nasceu o IGHB. O Arquivo Histórico existe desde a inauguração do Instituto e, desde o seu primeiro estatuto, que remonta a 1894, tem a tarefa de colheita, verificação, armazenamento e publicação de tradições e documentos históricos. Assim, criou-se uma comissão com a tarefa de cuidar dos manuscritos, autógrafos e documentos, além de preservar mapas, cartas geográficas, plantas e edifícios do Estado. Em 1918, foi aprovado o novo estatuto, que confirmou a decisão anterior de apor um sigilo especial para alguns manuscritos, considerados secretos na época. Com a reforma de 1997, realizada na primeira gestão da profª. Consuelo Pondé de Sena, sentiu-se a necessidade de dar ao acervo documental da Casa da Bahia o seu destino específico, de modo que foi criado o Arquivo Histórico Theodoro Sampaio (dedicado ao grande engenheiro, historiador e pesquisador afrodescendente, que viveu entre 1855 e 1937). A tarefa de dirigir é dada à arquivista Zita Magalhães Alves. Na área, há também um estagiário de Arqueologia.
O patrimônio do IGHB concernente à parte histórica é composto por joias como os manuscritos de Castro Alves, as cartas de Antonio Conselheiro, as sugestões de Pedro Deway para a abolição da escravatura, os autógrafos de Joana Angélica, as partituras do "Te Deum" do Mestre Damião Barbosa, de Alfredo Correio. Além desses documentos históricos, tem arquivos especiais de Theodoro Sampaio, Braz do Amaral, Antonio Moniz Ferrão, os documentos do historiador Pedro Calmon, letras de Severino Vieira e muitos outros documentos importantes que exigem, de fato, um espaço adequado e cuidado maior. Muitos destes documentos, além disso, precisam de restauração, porque eles o processo de deterioração avança. Espera-se que os recursos necessários cheguem em breve.
Há, ainda, um Acervo Fotográfico no Arquivo Theodoro Sampaio: o álbum do Colégio Nossa Senhora Auxiliadora, as fotos da Revolta de 1923-1924, as fotos que documentam a passagem do ministro Mendonça Lima na Bahia, a passagem de Getúlio Vargas em Lobato, etc.
O acervo museológico guarda uma importante coleção de retratos de figuras históricas da Bahia e de todo o Brasil. São obras de artistas de renome nacional, como Presciliano Silva, Vieira de Campos, entre outros. Fazem parte do Museu esculturas de bronze, mármore e gesso, peças de ouro como medalhas, moedas, condecorações, bandeiras, cristais, vidro, porcelanas, lanças indígenas, objetos rituais do Candomblé, esculturas e máscaras africanas.
A formação dos 417 municípios da Bahia pode ser conhecida através do maior acervo cartográfico do Estado, e pertencente ao Instituto Histórico e Geográfico. O banco de dados contém mapas detalhados e preservados à disposição dos estudiosos, como explica o coordenador da área de Geografia do IGHB, o arquiteto e urbanista Guarani de Valença Araripe. Mapas, cartas náuticas e mapas topográficos da região agora estão todos em formato digital, graças a um convênio firmado entre o IGHB e Superintendência de Estudos Econômicos e Sociais da Bahia. O SEI é o órgão responsável pelo desenvolvimento e pela manutenção de limites intermunicipais do Estado e o engenheiro cartógrafo Pedro Miguel da Silva Neto, ex-coordenador da Cartografia do SEI, em ocasiões diversas, reconheceu a grande vantagem de ter o acervo fotográfico do Instituto, que dá a possibilidade de conhecer a evolução territorial de todo o estado da Bahia.
Em perspectiva histórica, isto representa a possibildiade de analisar, do ponto de vista territorial, os vários agrupamentos e o desenvolvimento territorial dos municípios baianos, a partir daqueles existentes no início dos anos 1930. E os mapas são de grande interesse, uma vez que são elaborados a partir da observação direta de alguns até chegar aos mapas de levantamento aéreo. Em 1940, a pedido do Conselho Nacional de Geografia, IGHB fez uma exposição de 150 mapas municipais que, com mais de 250 peças, integram hoje a maior base cartográfica da Bahia. A importância destes mapas, como apontado pelo geógrafo Francisco Jorge Britto, da Companhia de Desenvolvimento Urbano do Estado da Bahia (Conder), não é apenas para representar uma porção de espaço no tempo, mas é um meio para mostrar a vida dos habitantes nas cidades, nas aldeias.
Neste sentido, em harmonia com o pensamento do ilustre Professor e geógrafo Milton Santos, a função do acervo é promover uma reflexão sobre o espaço vivido, uma nova maneira de produzir e interpretar o espaço social. E, em virtude disto, o coordenador da área de Geografia, Guarani Araripe, chama a atenção dos prefeitos dos municípios baianos para colaborarem na preservação do mapeamento da memória existente. Também o vice-coordenador da Câmara de Agrimensura do Crea-Ba, o engenheiro Joseval Costa Carqueija, recém-eleito presidente da Federação Nacional de Engenheiros Agrimensores, chama a atenção para a preservação do acervo para as gerações atuais e futuras: "Se o governo do Estado da Bahia, através da SEI e do IGHB, não começar a pensar em investimentos não só para estabelecer a Sala de Geografia, mas também para a manutenção, no futuro, o público não poderá mais ter acesso, visitar e fazer a pesquisa.”
O acervo está disponível tanto em analógico quanto em digital e esperamos, em breve, ter um patrocínio para preparar um espaço que dará a oportunidade de consulta a pesquisadores nacionais e internacionais. Um passo decisivo na recuperação e no desenvolvimento do Instituto Histórico Geográfico e da Bahia foi possível principalmente devido ao empenho e à paixão da presidente Consuelo Pondé de Sena, profissional e perseverante, firme e de temperamento forte, que defende esse patrimônio de valor inestimável desde o seu primeiro mandato de 1996. Nascida em Salvador, tem um currículo vasto e rico de homenagens. Formada em Filosofia, Ciências e Letras da Universidade Federal da Bahia (UFBA), no curso de Geografia e História, tem se dedicado ao estudo da língua tupi, com especialização em Língua Tupi e Etnologia Geral. No Brasil, é a única professora a ter ocupado a Cátedra de Língua Tupi da UFBA, entre 1963 e 1993.
Ela ensinou, entre outras disciplinas, História da Arte e é aposentada pelo Departamento de Antropologia da UFBA para oferecer sua eficieten colaboração ao IGHB, guiado por ela há cinco mandatos, de forma contínua desde 1996, com dedicação e profissionalismo. A profª. Pondé também dirigiu a Casa de Ruy Barbosa, a Associação de Imprensa, o Arquivo Público do Estado da Bahia e o Centro de Estudos Baianos da UFBA. É membro da Academia de Letras desde 2002. Faz um trabalho voluntário, com muita responsabilidade e coragem, levando adianta a atividade burocrática do IGHB. E é ela mesma quem lembra de que o IGHB completará 119 anos de atividade ininterrupta no próximo 13 de maio.
E, sempre neste ano de 2013, a atual sede irá completar 90 anos no dia 2 de julho. O IGHB é a fibra do coração do estado da Bahia; com seus documentos valiosos, é uma verdadeira riqueza do patrimônio que os órgãos prepostos devem defender, curar e melhorar mais. Esperamos que o IGHB possa ser ainda mais um ponto de encontro fértil, onde possam se encontrar os muitos pesquisadores nacionais e internacionais que vão lá para estudar história, tradições e memória do berço da civilização brasileira.