Neguinho do Samba, inventore del Samba-Reggae
Antonella Rita Roscilli
TESTO IN ITALIANO (Texto em português)
News Letter Sarapegbe 21.6.2015
Oggi inizia l'estate in Italia e in Brasile inizia l'inverno. Oggi è il compleanno di un grande artista che fece molto per la musica, per la comunità, per Bahia. Parliamo di Neguinho do Samba, inventore del Samba-Reggae, um ritmo musicale che supera tutte le frontiere del mondo.
Neguinho do Samba (Antonio Luis Alves de Souza) nacque il 21 giugno 1955 in Brasile, a Salvador Bahia, nel quartiere di San Martin. Figlio di Jacinto Alves de Souza (fabbro) e Dona Nilza Silva de Souza (lavandaia), proveniente da una famiglia di griot.
Aveva iniziato ben presto a sperimentare i ritmi suonando le bacinelle di alluminio della mamma. Fece diversi mestieri, poi si dedicò totalmente all'arte musicale. Ha inventato il Samba-Reggae modificando tamburi per ottenere intonazioni e sonorità differenti, riuscendo così a creare un ritmo musicale unico, specchio di quelle misture musicali brasiliane ben definite, ma che ci riportano anche alla matrice di Madre Africa.
Neguinho do Samba venne riconosciuto a livello internazionale, e grandi nomi della musica andarono a Salvador per conoscerlo. Maestro dell'Olodum, suonò con Jimmy Cliff, Wayne Shorter, David Byrne, Paul Simon, Michael Jackson. Apparve nel famoso vídeo di Michael Jackson They Don't Care About Us ,vestito con i colori del panafricanismo (verde, giallo e rosso), dirigendo i percussionisti del gruppo Olodum.
Lo vogliamo ricordare anche attraverso suo figlio Anderson "Do Samba" Souza, percussionista, che da anni vive in Italia divulgando nel mondo il Samba-Reggae e lo spirito della musica che proviene dalla sua terra, Salvador Bahia. "Ricordo che avevo 14 anni. Era la sera di Natale" dice "e mio padre mi chiese di dargli un po' di aiuto per terminare di affinare gli strumenti. Dissi di si, pensando fosse questione di poco. Avevo fissato un appuntamento con gli amici per festeggiare. E invece lui, senza batter ciglio e senza diritto di replica, mi disse: Dobbiamo finire. Prima il dovere e poi il resto. Così passammo tutta la notte: io, lui e gli strumenti. Mio padre era anche questo."
Anderson ha ereditato dal padre il dono di suonare percussioni e altri strumenti, ma ha sviluppato poi un percorso artistico individuale che si intreccia nella ricerca di punti in comune con altre culture musicali, sempre tenendo i suoi punti fermi nella musica afrobaiana. Lui è nato nel cuore del centro storico del Pelourinho, in Rua do Paço, nella casa che era appartenuta al famoso poeta baiano Castro Alves. Anderson dice: "Ero piccolo quando mio padre mi diede i suoi timbales per la prima volta, affinchè potessi studiare ed esercitarmi. Ricordo che andai dal Pelourinho fino al quartiere Saude dove vivevo com mia madre e mio zio Jackson. Pensavo che lui mie li avesse regalati, e invece no, dovetti riportarglieli perchè li utilizzava negli spettacoli".
Anderson sviluppa il suo stile anche con altri artisti come Mestre Prego, Carlinhos Brown, Gabi Guedes, Bira Reis, Nana Vasconcelos, ecc. Condivide esperienze artistiche con Olodum, Timbalada, Gilberto Gil, Pepeu Gomes, Graham Haynes, Hermeto Pascoal, Daniela Mercury, J. Velloso ecc. Poi arriva in Italia: 70 shows in tre mesi com Roy Paci & Arestuda, due spettacoli con i Negrita. Arrivano i CDs Solista que base Afro-jazz, (2003) e Tambor concorda (2013) con la partecipazione di Graham Haynes, Gilberto Santiago, Amana Melomè etc. Partecipa a Festivals come Jam Session Open-Air Montreux, in Svizzera, ove si esibisce con Armandinho, Jaques Morelenbaum, Aldo Brizzi e Amana Melomè.
Un workshop in Brasile, in omaggio al padre, vede la partecipazione del trombettista e compositore Graham Haynes, figlio del batterista di jazz Roy Haynes. Fa interscambi con musicisti africani: i malesi Lansiné Kouyaté e Cheik Thidiane, il senegales Sena Mbaye del Senegal, Doudou Ndiaye, re del sabà.
Apprende a suonare il Tama con Assane Thian, che suona con Youssou N'dour ed è considerato il migliore strumentista di Tama in Senegal. E qui viene invitato a rappresentare la ritmica brasiliana nella registrazione del disco Afrikabassamba. A Dakar tiene un workshop di Samba-Reggae con il gruppo del progetto Sambaobab in collaborazione con l'Ambasciata del Brasile in Senegal. "E' stato emozionante stare in Africa e rappresentare la nostra cultura afro-baiana. Il Samba-Reggae non ha frontiere" mi dice.
E' vero, non ha frontiere, tanto che nel 1990 gli Olodum registrano con Paul Simon il CD Rhythm of the Saints. In segno di ringraziamento, Simon offre a Neguinho do Samba una bella auto, ma lui, invece dell'auto, sceglie nel Pelourinho una casa dello stesso valore, dove aprirà una scuola.
Un gesto nobile, da parte di chi fa una scelta che dia possibilità di mettere radici e diffondere arte, amore per la sua gente. Il 13 dicembre 1993, giorno del compleanno di Luis Gonzaga, Neguinho do Samba fonda in quella casa il Progetto Didá pensando che sia importante offrire uno spazio alle donne, specialmente le afrodiscendenti, ove scambiare idee e sviluppare attività. Didá è un'associazione culturale che promuove, ancora oggi in modo gratuito, attività educative basate su arte e manifestazioni popolari.
A Salvador offre 11 corsi tra cui percussione, danza afro, teatro, capoeira, artigianato, batteria, cavaquinho ecc. ospitando da 600 a 800 ragazzi all'anno. Il progetto si estende ad altre attività e sviluppa un blocco afro carnevalesco.
Il 31 ottobre 2009 Neguinho do Samba viene a mancare proprio mentre si trova nella sua scuola. Lascia sette figli. In quella triste occasione il compositore e cantante Gerônimo disse: "Ha lasciato un segno grande di come si fa samba a Bahia. L'ho accompagnato nello sviluppo degli Olodum e lui già sperimentava nuove fusioni di reggae con il samba. E per ironia del destino, è venuto a mancare proprio dentro la scuola che ha fondato."
E Calinhos Brown disse: "Siamo tristi e contenti perchè Dio ci ha dato questo eroe che ha lasciato una eredità a tutti noi. Principalmente suo figlio, il musicista Anderson e la famiglia Didá".
Oggi possiamo dire che questo grande artista continua a vivere. Continua a vivere nella memoria, continua a vivere nel Samba-Reggae che molti artisti continuano a divulgare nel mondo. Ogni battuta, ogni suono del Samba-Reggae che oggi si espande è il ritmo pulsante del cuore di Neguinho do Samba.
© SARAPEGBE.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi pubblicati nella rivista senza l’esplicita autorizzazione della Direzione
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TEXTO EM PORTUGUÊS (Testo in italiano)
NEGUINHO DO SAMBA, INVENTOR DO SAMBA REGGAE
por
Antonella Rita Roscilli
News Letter Sarapegbe 21.6.2015
Hoje começa o verão na Itália, começa o inverno no Brasil. Hoje è 21 de junho e hoje è o aniversario de um grande artista que muito fez no Brasil pela música, pela comunidade, pela Bahia. Se ele estivesse vivo, hoje completaria 60 anos. Estamos falando de Neguinho do Samba, inventor do Samba-Reggae, um ritmo musical conhecido no mundo inteiro e que ultrapassou todas as fronteiras deste planeta.
Neguinho (Antonio Luis Alves de Souza) nasceu em 21 de junho de 1955 em Salvador Bahia, no bairro San Martin. Filho de Jacinto Alves de Souza (ferreiro) e Dona Nilza Silva de Souza (lavadeira), provinha de uma familia de
griots. Começou logo a experimentar ritmos brincando com as bacias de alumínio da mãe. Fez vários trabalhos, mas depois decidiu de se dedicar inteiramente à arte musical.
Inventou o Samba-Reggae modificando os tambores. Nasceram sons e entonações diferentes que lhe permitiram de criar um ritmo musical único, uma mistura incrivel que caraterizou a música afrobaiana e que nos leva também para a África. Fundou o Ilê Aiyê e a escola de percussão Olodum, grupo que deixará depois da gravação do vídeo com Michael Jakson.
A sua música é reconhecida internacionalmente. Mestre do Olodum, toca com Jimmy Cliff, Wayne Shorter, David Byrne, Paul Simon , Michael Jackson. Aparece no vídeo de Michael Jackson
They Don't Care About Us vestido com as cores do Pan-africanismo (verde, amarelo e vermelho), dirigindo o grupo de percussão Olodum
Lembramos dele também através de seu filho Anderson "do Samba" Souza, percussionista, que há anos vive na Itália, espalhando pelo mundo o Samba-Reggae e o espírito desta música. "Me lembro que eu tinha 14 anos de idade. Aconteceu na noite de Natal, meu pai me pediu para lhe ajudar em afinar alguns instrumentos musicais. Eu aceitei pensando que fosse questão de pouco tempo. Tinha um compromisso com meus amigos depois, mas meu pai, sem vacilar e sem nenhum direito meu de resposta, disse-me:
Precisamos terminar. Primeiro o dever e depois o restante. Então eu passei a noite inteira com ele e os instrumentos. Meu pai era também isso" .
Ainda falando de seu pai, diz: "Eu era criança, quando pela primeira vez ele me deu seus timbales para que eu pudesse estudar e praticar. Lembro-me que andei do Pelourinho até o bairro da Saude, onde eu morava com minha mãe e meu tio Jackson. Pensei que ele tivesse me presenteado com os timbales, mas não era assim. Tive que devolver tudo, pois ele usava aqueles timbales durante os shows."
Anderson desenvolve seu estilo musical com Mestre Prego, Carlinhos Brown, Gabi Guedes, Bira Reis, Nana Vasconcelos. Compartilha experiências artísticas com Olodum, Timbalada, Gilberto Gil, Pepeu Gomes, Graham Haynes, Hermeto Pascoal, Jota Veloso, Daniela Mercury. Em seguida, viaja para a Itália: 70 shows em três meses com Roy Paci & Arestuda, dois shows com Negrita, dá aulas de percussão do grupo "Sambanderson " em Florença, onde mora.
Viaja para o exterior para realizar workshop, intercâmbios musicais e shows. Lá vem o CD
Solista que base Afro-jazz (2003) e o CD
Tambor concorda (2013 ) com a participação de Graham Haynes, Gilberto Santiago, Amana Melomè etc. Participa a Festivais quais "Jam Session Open- Air" em Montreux, Suíça, onde se apresenta com Armandinho, Jaques Morelenbaum, Aldo Brizzi e Amana Melomè. Um workshop no Brasil, em homenagem a seu pai, com a participação do trompetista e compositor Graham Haynes, filho do baterista de jazz Roy Haynes.
O Samba-Reggae nunca teve fronteiras, tanto que em 1990 o grupo Olodum gravou com Paul Simon
Rhythm of the Saints. E Paul Simon, como forma de agradecimento, ofereceu para Neguinho do Samba um bom carro, mas Neguinho preferiu escolher uma casa no Pelourinho onde fundou uma escola. Um gesto nobre: em vez de objetos, Neguinho escolhe o que lhe dará oportunidade de criar raízes para difundir sua arte, o amor para seu povo.
E' nesta casa que no dia 13 dezembro de 1993, data do aniversario de Luis Gonzaga, funda o Projeto Didá com a Banda feminina Didá pensando ser importante oferecer um lugar às mulheres, especialmente às afro-descendentes, um espaço para trocar idéias e desenvolver negócios.
Didá é uma associação que promove cultura, atividades educacionais livres com base na arte e manifestações populares. Em Salvador oferece 11 cursos, incluindo percussão, dança africana, teatro, capoeira, artesanato, bateria, cavaquinho, hospedando 600-800 meninos por ano. O projeto se ocupa também de outras atividades e todo ano prepara um bloco afro para o Carnaval.
Neguinho do Samba terminou a sua existência em 31 de outubro de 2009 e faleceu na sua própria e amada escola. Deixou sete filhos. Na ocasião, o cantor e compositor Gerônimo declarou: " Deixa um grande legado, uma marca de como se faz Samba na Bahia. Eu acompanhei o processo de desenvolvimento do Olodum, e ele já experimentava as novas fusões do reggae com o samba. Depois, acompanhei o trabalho cultural que ele fez com a Banda Didá. E por ironia do destino faleceu dentro da sua própria escola".
Declarou Carlinhos Brown:"Ficamos tristes e contentes por Deus ter nos dado esse herói,que deixou a continuidade para todos nos, principalmente seu filho, o músico Andersone "do Samba" Souza e a Família Didá".
Hoje em dia este grande artista baiano continua vivendo na memória, continua vivendo dentro do Samba-Reggae que muitos artistas e o próprio filho continuam espalhando pelo mundo. Em cada batida, em cada som do Samba-Reggae està o ritmo pulsante do coração de Neguinho do Samba.
© SARAPEGBE.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi pubblicati nella rivista senza l’esplicita autorizzazione della Direzione
Antonella Rita Roscilli, brasilianista, scrittrice, ricercatrice, giornalista e traduttrice. Da oltre venti anni si dedica in Europa alla divulgazione della cultura latinoamericana, cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa di lingua portoghese, attraverso programmi radiofonici, interventi in convegni, pubblicazioni in quotidiani, riviste nazionali e internazionali e nel'area accademica. Ha fondato e dirige la Rivista Internazionale di Dialogo Interculturale "Sarapegbe". Ideatrice nell'area documentaristica. Laureata in Italia in Lingua e Letteratura Brasiliana, è Mestra em Cultura e Sociedade presso l'Università Federale in Brasile. In Brasile è membro corrispondente della Academia de Letras da Bahia e appartiene all'Instituto Geográfico e Histórico (IGHB). E' biografa della memorialista italo-brasiliana Zélia Gattai Amado su cui ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato in Italia la post-fazione dell’edizione del libro Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer).