BOA SORTE: STORIE DI EMIGRANTI ITALIANI IN BRASILE. Amerigo Vespucci, il primo italiano a Bahia
a cura di Andrea Lilli
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

São Salvador da Bahia de Todos os Santos, più comunemente chiamata Bahia, oppure Salvador, è la terza delle maggiori città brasiliane dopo Rio de Janeiro e São  Paulo, e, ovviamente, la capitale dello Stato di Bahia. Fu capitale del Brasile dal 1549 al 1763, anno in cui la sede del governo federale fu spostata a Rio de Janeiro. Deve il suo nome al golfo che costituisce la più profonda insenatura di tutta la costa brasiliana, e che fu denominato Bahía de Todos los Santos dal navigatore Amerigo Vespucci.
 
L’esploratore italiano vi approdò nel 1501, dopo poco più di due mesi di traversata oceanica, probabilmente il 1° di Novembre, giorno dedicato a Tutti i Santi. Il nome del golfo, che appare già nella carta del genovese Canerio del 1502 (Baia de tuti li Santi) passò poi alla città di San Salvador fondata successivamente dai portoghesi, mentre il nome di battesimo di Vespucci, Amerigo, rimase legato per sempre a quello dell’America, il nuovo continente che lui contribuì a scoprire comprendendo lucidamente di esplorare non le Indie orientali di Colombo, bensì un Nuovo Mondo.

Possiamo dire dunque che Vespucci fu il primo ‘migrante’ italiano a Bahia, il primo italiano che al suo sviluppo contribuì, e in modo più che mai decisivo, anche se non fu il primo europeo a scoprirla: venne preceduto, di un anno, dal portoghese Pedro Álvarez Cabral.
 
Vediamo allora chi fu e che fece questo primo, illustrissimo, italiano di Bahia. Amerigo Vespucci, nato a Firenze nel marzo del 1454, fu educato alla cultura umanistica. Al tempo di Amerigo, il termine Rinascimento non era ancora in uso. Fu Giorgio Vasari a coniarlo, proprio per ricordare e rievocare nelle sue splendide Vite degli uomini illustri, coloro che avevano fatto grande Firenze nel mondo: pittori, scultori, architetti straordinari come i loro capolavori. Giorgio Vasari fu in qualche modo il ministro dei beni culturali della Firenze del granduca Cosimo de’ Medici, che governò come un monarca la Toscana alla metà del Cinquecento.

Cosimo era figlio di Giovanni de’ Medici, capitano delle Bande Nere, eroico combattente della nobile dinastia medicea, il cui zio era Lorenzo di Pierfrancesco, colui che divulgò la scoperta che Amerigo gli descrisse in lettere e cronache di viaggio: un nuovo mondo. Nel Quattrocento, Firenze eccelleva tanto nelle attività commerciali, quanto nelle espressioni artistiche e architettoniche. Nei traffici mercantili la città primeggiava da tempo e alcune famiglie avevano accumulato enormi ricchezze, custodite nelle banche cittadine di proprietà dei vari Bardi, Berardi, Peruzzi, Medici.

Anche i Vespucci si erano dedicati al mercantilismo e Ser Nastagio nel 1490 inviò a Siviglia e poi a Lisbona il figlio Amerigo all’esercizio dei commerci, da espletare anche con lunghi viaggi e lunghe trasferte. Sembra che proprio a Siviglia Vespucci conobbe Cristoforo Colombo; di certo egli fu tra i primi a dire che Colombo aveva scoperto un nuovo continente e non una rotta orientale per raggiungere via mare l'Estremo Oriente.

Amerigo Vespucci compì sicuramente due spedizioni, anche se lui ne raccontò quattro; più attento alla comprensione della geografia dei luoghi che alla ricerca di grandi ricchezze, disegnò un certo numero di mappe delle terre esplorate, che descrisse in alcuni diari. Già all'inizio del Cinquecento furono pubblicati i suoi scritti ed ebbero un notevole successo perché raccontavano dei suoi viaggi dall'Europa al Nuovo Mondo e lungo le sue coste fino alla Terra del Fuoco.

Oggi gli storici sono concordi nel ritenere che Vespucci non compì nessun viaggio nel 1497. Di sicuro nel 1499 Amerigo Vespucci partecipò ad una spedizione transoceanica armata dalla Spagna al comando di Alonso de Ojeda, con Juan de La Cosa, esperto marinaio e abile cartografo, già al seguito di Colombo, navigando lungo la costa orientale del Sud America. Dopo avere toccato terra in corrispondenza della odierna Guyana, Ojeda e Vespucci si separarono: Amerigo proseguì verso sud e, toccata la foce del Rio delle Amazzoni, raggiunse Trinidad, il fiume Orinoco, spingendosi tanto a sud da toccare la Patagonia prima del rientro in patria.

La constatazione che le terre toccate avevano un’estensione enorme convinse Vespucci che quelle coste dovevano essere il margine di un continente. Nel 1501, con l'incarico di continuare l’esplorazione compiuta l’anno prima da Pedro Álvarez Cabral e di definire la posizione di Vera Cruz, come era stata ribattezzata dal Cabral la costa del Brasile, per stabilire se il possesso spettasse alla Spagna o al Portogallo, secondo il Trattato di Tordesillas, Vespucci salpò su imbarcazioni che portavano la bandiera portoghese e con queste si spinse 400 miglia più a sud della Terra del Fuoco.  

Durante questa esplorazione, Vespucci realizzò che il nuovo continente era separato dall'Asia, compilò resoconti dettagliati descrivendo la cultura degli indigeni, la loro dieta, le credenze religiose e, ciò che rese gli scritti molto popolari, le abitudini sessuali e matrimoniali dei nativi. Questo viaggio, terminato nel 1502, fu il più importante tra quelli di Vespucci e di tutta la storia delle esplorazioni americane. I dati esatti del viaggio non sono ricostruibili con precisione, poiché le fonti sono spesso discordanti, ma sappiamo che partirono tre navi e che forti burrasche rallentarono la traversata dell’Atlantico.

Le coste del Brasile furono avvistate dopo sessantaquattro giorni, ma il primo approdo venne abbandonato dopo poco, perché inospitale e si continuò l’esplorazione del litorale, approdando a Capo Santa Maria, Capo San Giorgio, Capo Santa Croce, Rio di San Francesco, toccando la Baia di Tutti i Santi e sostando a Porto Seguro.

Il primo di gennaio 1502 le navi guidate da Vespucci entrarono nella baia di Rio de Janeiro, dopo aver doppiato Capo San Tomé, e proseguirono fino a Rio de Cananor, dove gli esploratori decisero di non continuare l’esplorazione del litorale per non entrare in conflitto con la Spagna. Dopo quattro mesi, due sole, delle tre caravelle, fecero rientro a Lisbona. Il viaggio poté confermare quanto supposto già dal precedente: quella terra non era un’isola, ma una “terraferma grandissima” che nulla aveva a che fare con l’Asia. E nuove erano la vegetazione, gli animali, e gli indigeni, dei quali l’aspetto, gli usi e i costumi non avevano uguali nel mondo conosciuto.

La figura di Amerigo Vespucci è molto controversa, alcuni sostengono che Vespucci abbia esagerato il suo ruolo e romanzato gli avvenimenti, altri che abbia contraffatto gli originali di altri viaggiatori dell'epoca; in ogni caso, a prova della notorietà e dei meriti acquisiti dal navigatore, il 6 agosto 1508 ottiene il titolo di Piloto Mayor. E’ in dubbio un altro viaggio verso il continente americano, durante il quale sembra che Amerigo Vespucci contrasse la malaria, a causa della quale, tornato in Spagna, morì a Siviglia il 22 febbraio 1512 all'età di 58 anni, senza lasciare eredi oltre la moglie, l’andalusa Maria Cerezo.

Martin Waldseemüller, religioso e cartografo tedesco impegnato nella stesura di un planisfero chiamato Carta Mariana, nominò per primo il nuovo continente meridionale America in onore del navigatore ormai celebre. Nel 1538 Gerardus Mercator disegnò una mappa dove anche il continente settentrionale porta il nome di America, e tutto il Mundus Novus mondo iniziò ad esser chiamato America
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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

BOA SORTE: STORIE DI EMIGRANTI ITALIANI IN BRASILE
O primeiro italiano na Bahia: Amerigo Vespucci

a curadoria de
Andrea Lilli

                                                                     
 
São Salvador da Bahia de Todos os Santos, mais conhecido como Bahia ou Salvador, é a terceira das grandes cidades do Brasil, após do Rio de Janeiro e São Paulo. E' a capital do estado da Bahia. Foi a capital do Brasil de 1549 até 1763, ano em que a sede do governo federal foi transferida para o Rio de Janeiro. Salvador deve o seu nome à bahia mais profunda de toda a costa brasileira. Foi chamada de Bahía de Todos os Santos pelo navegador Américo Vespúcio .
 
O explorador italiano desembarcou lá em 1501, após de cerca dois meses de travessia do oceano. Provavelmente chegou no dia 1 de novembro que è dedicado a Todos os Santos. O nome da baia apareceu jà em 1502 no mapa do genovês Canerio, com o nome de "Baia de tuti li Santi". Em seguida, serviu para identificar  a cidade de São Salvador que foi fundada mais tarde pelos portuguêses. Mas Amerigo, nome de batismo de Vespucci, ficou para sempre ligado à América, o novo continente, que ajudou a descobrir pois entendeu claramente de ter encontrado um novo mundo e não as Índias Orientais de Colombo. 

Por isso podemos dizer que Vespucci foi o primeiro "migrante" italiano na Bahia, o primeiro italiano que contribuíu para o seu desenvolvimento, mesmo ele não sendo o primeiro europeu a botar pé naquela terra pois um ano antes quem tinha chegado là era Pedro Alvarez Cabral. Veremos agora quem era e o que fez na vida este primeiro e ilustre italiano de Bahia.

Amerigo Vespucci nasceu em Florença em março de 1454 e foi educado na área do humanismo. Na época em que ele nasceu, ainda não se usava o termo "Renascimento". Foi Giorgio Vasari que inventou este termo, pois na sua obra Vite degli uomini illustri, quis fazer uma homenagem aos que fizeram grande e rica a cidade de Florença no mundo: eram pintores, escultores, arquitetos extraordinários, com suas obras-primas. Giorgio Vasari foi de alguma forma o ministro do património cultural da cidade de Florença e do granduca Cosimo de Médici, que governva igual a um rei a Toscana em meados do século XVI. Cosimo era filho de Giovanni de' Medici, capitão das Bande Nere, lutador heróico da nobre dinastia Medici, cujo tio foi Lorenzo di Pierfrancesco. Este ultimo divulgou a descoberta do novo mundo que conheceu através das cartas e crônicas de viagem que lhe escrevia Amerigo. 

No século XV Florença se destacava tanto pelos negócios, como pelas expressões da arte e da arquitetura. Nas rotas de comércio, a cidade se destacou por muito tempo e algumas famílias tinham acumulado uma enorme riqueza, guardada em vários bancos de propriedade dos Bardi, Berardi, Peruzzi, Medici. Os Vespucci tinham se dedicado a comércio e negócios. Foi assim que Ser Nastagio em 1490 decidiu de enviar o filho Amerigo para Sevilha e em seguida para Lisboa.  

Parece que Amerigo acabou de conhecer Cristóvão Colombo na cidade de Sevilha. Com certeza Amerigo foi um dos primeiros a dizer que Colombo havia descoberto um novo continente e não uma rota para chegar ao Extremo Oriente.

Amerigo fez duas belas expedições, embora ele dissesse quatro. Tinha mais cuidado e desejo de compreender a geografia dos lugares, que de procurar grandes riquezas. Desenhou uma série de mapas das terras exploradas, que descreveu também em alguns cadernos. Já no início do século XVI seus escritos foram publicados e tiveram sucesso porque falavam das suas viagens de Europa para o Novo Mundo e ao longo de suas costas até a Terra del Fuoco. Mas hoje em dia os historiadores estão de acordo em dizer que Vespucci não realizou nenhuma viagem no ano de 1497.

Mas foi em 1499 que Amerigo Vespucci participou de uma expedição da Espanha sob o comando de Alonso de Ojeda, com Juan de La Cosa, marinheiro e cartógrafo experiente,e  já junto com Colombo, navegando ao longo da costa leste da América do Sul. Depois de chegar junto na atual Guyana, Ojeda e Vespucci se separaram: Amerigo foi para o sul e chegou no Rio delle Amazzoni. Depois chegou em Trinidad, no rio Orinoco, indo até o sul da Patagônia, antes de retornar à terra natal . A constatação de que aquelas terras eram enormes, fez com que ele achasse se tratar de um continente. 

Em 1501 continuou a exploração feita no ano anterior por Pedro Alvarez Cabral. Devia definir a posição de Vera Cruz. Assim o Cabral tinha chamado a costa do atual Brasil. Amerigo viajou também para ver se aquelas terras pertencessem ao Portugal ou à Espanha, de acordo com o Tratado de Tordesilhas. Navegou com navios de bandeira portuguêsa e com elas foi até 400 milhas ao sul da Terra del Fuoco. Durante esta exploração, Vespucci percebeu que o novo continente estava separado dà Asia. Elaborou relatórios detalhados que descreviam a cultura dos povos indígenas, sua dieta, as crenças religiosas. O que fez seus escritos muito populares foi a descrição dos hábitos sexuais e o casamento entre os nativos.

Esta viagem terminou em 1502 e foi a mais importante de Vespucci e de toda a história da exploração americana . Os detalhes exatos da viagem não são reconstruídos com precisão pois as fontes são muitas vezes inconsistentes, mas sabemos que partiram três navios e chuvas fortes retardaram a travessia do Atlântico. A costa do Brasil foi avistada após de 64 dias, mas o primeiro porto de escala foi abandonado pouco depois , porque inóspito. Vespucci continuou a exploração da costa e desembarcou em Capo Santa Maria, Capo Santa Croce, Rio di San Francesco, chegando na Baía de Todos os Santos e parando em Porto Seguro.

Em 1 de janeiro de 1502 os navios liderados por Vespucci entraram na baía do Rio de Janeiro, após o Cabo de São Tomé , e foram até o Rio de Cananor , onde os exploradores decidiram de não continuar a exploração da costa para evitar qualquer conflito com a Espanha. Depois de quatro meses, apenas duas das três caravelas , voltaram para Lisboa. A viagem confirmou o que ele pensava já a partir da viagem anterior, ou seja que aquela terra não era uma ilha, mas uma "terraferma grandissima", que nada tinha a ver com a Ásia . A vegetação, os animais e os nativos, a aparência, hábitos e costumes não tinham nada de semelhante com o mundo conhecido.

A personagem  de Amerigo Vespucci é muito discutida. Alguns argumentam que Vespucci exagerou com seu papel e inventou alguns acontecimentos. Outros dizem que manipulou os papeis originais de alguns viajantes da época. De qualquer forma, o navegador  obteve o título de Piloto Mayor em 6 de agosto de 1508.  Não està comprovada uma  outra viagem para o continente americano, mas seria durante esta viagem que Vespucci contraiu a malária. Devido a isso ele retornou à Espanha. Morreu em Sevilha no dia 22 de fevereiro de 1512 aos 58 anos de idade, sem deixar herdeiros com sua esposa, a andaluza Maria Cerezo.

Foi Martin Waldseemüller, um cartógrafo e religioso alemão empenhado em escrever um mapa chamado de Carta Mariana, que chamou pela primeira vez o novo continente de América, em homenagem ao já famoso navegador. Em 1538 Gerardus Mercator desenhou um mapa em que a parte norte do continente também levava o nome de América. E foi assim que o Mundus Novus inteiro começou a se chamar de América.
Andrea Lilli. Bibliotecário, arquivista e documentalista, trabalha na Superintendência do Patrimônio Cultural, na Prefeitura de Roma