IN ESCLUSIVA Poesia nelle vene: intervista all'artista brasiliano Criolo
Lidia Pena
Foto di Caroline Bittencourt
TESTO IN ITALIANO (Texto em português)Nel periodo in cui il Brasile diviso cerca di richiudere le ferite lasciate dalle recenti elezioni presidenziale, il rapper Criolo pubblica il suo terzo cd -
Convoque seu Buda - cercando di riscattare i migliori sentimenti. "Tutti noi abbiamo una energia positiva. Ognuno ha il potere di cambiare, migliorare, del Bene, dentro di sè. Questo Buddha è uno stato d'animo, un modo di affrontare le cose, la vita, questi giorni difficili che stiamo attraversando ", dice il cantautore.
Niente di più rilevante. Ancora di più per il fatto che proveniene da un artista che sorprende e incanta con ogni suo lavoro lavoro e con una infallibile ricetta: versi ben mirati mescolati a poesia - il messaggio nella misura esatta, senza alcuna anestesia.
Il Buddha, che può essere il Dio di ogni religione, come Shiva e Xangô, citati nella fascia titolo del disco, ritrae la speranza. "Chiama chi credi, ma resisti, reagisci, non accontentarti" sembra suggerire l'autore quando inizia la sua canzone con un avvertimento: "Evoca il tuo Buddha / Il clima è teso ..."
Criolo parla con l'autorità di un guerriero afro-brasiliano che il pubblico comprende e venera come un dio delle periferie, venuto a urlare il dolore di tutto un popolo, per lungo tempo ai margini della società. Dal 1989 denuncia nel suo rap le disuguaglianze del nostro vasto paese, a partire dal quartiere Grajaú, nella zona sud di São Paulo, città in cui è cresciuto.
"... Per l'operaio che corre dietro al pane / l'umiliazione è tanta che non entra in questo ritornello" ... provoca così in un altro verso dello stesso brano il paulista che, ironia della sorte, è figlio di nordestini dello stato brasiliano del Ceará. E' venuto a conoscere i mali del mondo nella capitale del sud, dove è nato, e che viene considerata "la ciliegina sulla torta" della via capitalista.
Criolo Doido (Doido significa pazzo in italiano.
N.d.T): così si presentava Kleber Gomes Cavalcante quando iniziò la sua carriera. Rimase praticamente sconosciuto fino al 2000. Nel 1990 insegnava e solo nel 2006 lanciò il suo primo album dal titolo
Ainda há tempo. Ha poi fondato la Rinha dos MCs, tuttora esistente. Trattasi di feste hip hop durante le quali il pubblico improvvisa rime gareggiando, alla stregua del "repente" nordestino. Spettacoli settimanali, con diritto a esposizione di grafiti e fotografia.
Questo ragazzo alto e carismatico è arrivato per restare. Nel 2008 ha ricevuto il premio
Música do Ano e
Personalidade do Ano nella quarta edizione dell'evento "O rap è compromisso". E ha continuato a parlare delle favelas, del costo della vita, dei punti di riferimento sociali.
La sua voce incredibilmente ferma e soave si è fatta sentire nei quattro angoli del paese seducendo un pubblico diverso, distribuito in varie fasce d'età. In occasione dei suoi venti anni di carriera ha registrato nella Rinha dos MC's il DVD al vivo "Criolo doido live em SP", in vendita nel 2010. Alla fine di quell'anno lanciò un CD con le canzoni "Grajauex" e "Subirusdoistiozin", produzione di Marcelo Cabral e Daniel Ganjaman.
Al lato del dj Dandan, amico fin dal 1998, i tre formarono la base del suo cammino nel mondo della musica. Il vídeo di "Subirusdoistiozin", divulgato in internet, sei minuti di durata, ottenne ugualmente successo. Nel ritornello ancora una frase contro le ingiustizie: "E sono codardi coloro che hanno tutto di buono e forniscono il male perchè la favela muoia".
Con un nome consolidato tra le grandi figure della MPB, Criolo ringrazia entusiasta la partecipazione di tutti i partners. "Tutto questo è il risultato del lavoro costruito con l'aiuto di molte persone. La musica è meravigliosa, organizza incontri, cambia la vita ". E negli angoli della vita, Criolo si è incontrato ed è stato molto ben accolto da artisti del calibro di Caetano Veloso, Chico Buarque de Hollanda, Ney Matogrosso e Milton Nascimento. "... I bar sono pieni di anime vuote / L'avidità vibra, la vanità eccita / Ridammi la mia vita e muori affogata nel tuo mare di fiele / Nessuno qui sta andando verso il cielo."
Foto di Caroline Bittencourt
I versi della canzone
Não existe amor em SP si riferiscono alla grande metropoli di São Paulo, culla dell'industria brasiliana, dove lui continua a vivere. La canzone che è stata scelta come
Música do Ano dal Vídeo Music Brasil 2011 della MTV, è la perfetta traduzione della forza della poesia contenuta nelle composizioni di Criolo che, nella notte della premiazione, ha cantato al lato del baiano Caetano Veloso.
La canzone entra a far parte del suo secondo disco
Nó na orelha, scelto come
Álbum do ano nella stessa premiazione su citata che lo consacra anche come
Artista revelação. Lanciato gratis attraverso internet, ha una eccellente ricezione da parte della critica nazionale e straniera. Una mistura di rap e funk, soul, blues e MPB hanno dato vita ad um ritmo brasiliano che fa parlare di sè. In questo stesso anno che segna la sua carriera, inizia a firmarsi con il suo nome artistico, semplicemente Criolo. "... C'è pregiudizio contro il nordestino / C'è pregiudizio contro l'uomo nero / C'é pregiudizio contro l'analfabeta / Ma non c'è pregiudizio se uno dei tre è ricco, amico".
Chico Buarque andò a cercare su youtube chi fosse questo tal Criolo e rimase colpito dalla versione del rapper di
Cálice, pietra miliare nel suo repertorio. Tanto che Chico, nel suo ultimo spettacolo del 2013, rese omaggio all'inedito partner musicale cantando in forma di rap uma strofa della versione e disse: "Grazie Criolo Doido. Evoè giovane artista!". Il passaporto era stato timbrato.
Nel gennaio 2014, Criolo fu protagonista di una scena indimenticabile accanto a Milton Nascimento, in uno spettacolo nella Fundição Progresso, centro culturale di Lapa, a Rio de Janeiro. Abbracciato all'autore, ha cantato con le lacrime agli occhi una delle più belle composizioni di Milton: "Morro Velho". Una interpretazione viscerale che fece piangere molti nella plastea. Ricevette una ovazione e venne invitato da Milton a partecipare con lui in diverse città del paese a una tournée elogiata e applaudita da migliaia di fans.
Questa "condivisione di anime", come lui la definì varie volte, stimola e rende nobile il suo lavoro. "Sono grato per gli incontri che la musica mi ha riservato. E 'un grande onore avere il riconoscimento di questi maestri".
Con la benedizione degli dei e dei maestri, Criolo, 39 anni, ha un fitto calendario per promuovere il nuovo lavoro, "Convoque seu Buda". E per come va la vita, il suo successo sembra non avere limiti. Come dice lui stesso in un altro ritornello della versione di
Cálice ..."Mi chiamo Criolo / la mia culla è il rap / ma non esiste frontiera per la mia poesia, amico"....
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TEXTO EM PORTUGUÊS (Testo in italiano)Poesia na veia- reportagem com o artista brasileiro Criolo -EXCLUSIVO-
por
Lidia Pena
Foto di Caroline Bittencourt
No momento em que o Brasil dividido tenta fechar as feridas deixadas pelas últimas eleições, o rapper Criolo lança seu terceiro álbum -
Convoque seu Buda – buscando resgatar os melhores sentimentos. “ Todos temos uma energia positiva. Todo mundo tem o poder da mudança, da melhora, do bem, dentro de si. Esse Buda é um estado de espírito, um jeito de lidar com as coisas, com a vida, com esses dias difíceis que estamos passando”, afirma o compositor-cantor.
Nada mais pertinente. Ainda mais vindo de um artista que surpreende e encanta a cada novo trabalho com uma receita infalível: versos certeiros embaralhados em contundente poesia - a mensagem na medida exata, sem anestesia. O Buda, que pode ser o Deus de qualquer religião, como Shiva e Xangô, citados na faixa-título do disco, retrata a esperança. Chame quem você acredita, mas resista, reaja, não se acomode parece propor o autor ao iniciar a sua música com um alerta:
“Convoque seu Buda!/O clima tá tenso...”
Criolo fala com a autoridade de um guerreiro afro-brasileiro a quem o público entende e reverencia como a um deus das periferias, que veio para gritar as dores de todo um povo à margem da sociedade por muito tempo. Desde 1989 ele denuncia em seus raps as desigualdades do nosso imenso país, a partir do bairro Grajaú, na zona sul da cidade de São Paulo, onde foi criado.
“...Ao trabalhador que corre atrás do pão/é humilhação demais que não cabe nesse refrão”..., provoca em outro momento da mesma música o paulistano que, por ironia, é filho de nordestinos cearenses, e veio conhecer as mazelas do mundo na capital sulista, onde nasceu, considerada a “cereja do bolo” no viés capitalista.
Criolo Doido, como se apresentava Kleber Cavalcante Gomes quando começou, era praticamente desconhecido até o ano 2000. Trabalhou como educador nos anos 1990 e, somente em 2006, lançou seu primeiro álbum de estúdio, intitulado
Ainda há tempo e fundou a Rinha dos MCs existente até hoje - festas de hip hop na qual o público improvisa rimas em duelos semelhantes ao do repente nordestino. Shows semanais, com direito a exposições de grafite e fotografias.
O moço alto, cheio de carisma, tinha chegado para ficar. Em 2008, recebeu o prêmio
Música do Ano e
Personalidade do Ano na quarta edição do evento "O rap é compromisso”. E seguiu em frente falando das favelas, do custo de vida, dos padrões sociais. A sua voz incrivelmente firme e suave se fez ouvir nos quatro cantos do país e seduziu um público diverso, distribuído em variadas faixas etárias.
Em comemoração aos seus vinte anos de carreira, gravou um DVD ao vivo, na Rinha dos MC's, -
Criolo doido live em SP - posto à venda em 2010. No fim do mesmo ano, lançou um CD single com as faixas "Grajauex" e "Subirusdoistiozin", com produção de Marcelo Cabral e Daniel Ganjaman.
Ao lado do DJ Dandan, amigo desde 1998, os três formam a base de apoio ao seu caminhar no mundo da música. O videoclipe de "Subirusdoistiozin", divulgado na internet com mais de 6 minutos de duração, fez sucesso. No refrão, mais um
tiro na testa daqueles que fomentam as injustiças: “ E covarde são, quem tem tudo de bom, e fornece o mal, pra favela morrer”.
Com o nome consolidado entre as grandes figuras da MPB, ele agradece emocionado a participação de todos os parceiros. “Tudo isso é fruto de um trabalho construído com a ajuda de muitas pessoas. A música é maravilhosa, ela promove encontros, muda vidas.” E, nas esquinas da vida, Criolo esbarrou e foi muito bem recebido por artistas renomados como Caetano Veloso, Chico Buarque, Ney Matogrosso e Milton Nascimento.
Foto di Caroline Bittencourt
“...Os bares estão cheios de almas tão vazias/A ganância vibra, a vaidade excita/ Devolva minha vida e morra afogada em seu próprio mar de fel/Aqui ninguém vai pro céu.”
Os versos da música intitulada
Não existe amor em SP fazem referência à grande metrópole São Paulo, berço da indústria brasileira, onde ele vive até hoje. A canção, escolhida a
Música do Ano pelo Video Music Brasil 2011 da MTV, é a perfeita tradução da força da poesia contida nas suas composições. Na noite da premiação Criolo cantou ao lado do baiano Caetano.
A música faz parte do seu segundo disco,
Nó na orelha, escolhido o
Álbum do ano na mesma premiação citada acima, que ainda o consagrou como
Artista revelação. Lançado gratuitamente através da internet, teve excelente recepção por parte da crítica nacional e estrangeira. Uma mistura do rap com o funk, o soul, o blues e a MPB, resultando num balanço brasileiro que já dava o que falar. Neste mesmo ano, marcante na sua trajetória, ele passou a assinar seu nome artístico simplesmente Criolo.
“
...Há preconceito com o nordestino / Há preconceito com o homem negro / Há preconceito com o analfabeto / Mas não há preconceito se um dos três for rico, pai”
Chico Buarque foi conferir no youtube quem era o tal Criolo e ficou fascinado com a versão do rapper para
Cálice, marca histórica no seu repertório. Tanto que no seu último show, em 2013, abriu espaço para homenagear o inédito parceiro. Cantou em forma de rap uma estrofe da versão e saudou: “Valeu Criolo Doido. Evoé jovem artista!” O passaporte estava carimbado.
Em janeiro de 2014, Criolo protagonizou uma cena inesquecível ao lado de Milton Nascimento, em show na Fundição Progresso, centro cultural da Lapa no Rio de Janeiro. Abraçado ao autor, ele cantou com lágrimas escorrendo pelo rosto uma das mais belas composições do mineiro,
Morro Velho. Uma interpretação visceral que fez muita gente na platéia lotada também chorar. Foi ovacionado e convidado por Milton a sair com ele por diversas cidades do país ao longo do ano em turnê elogiada e aplaudida por milhares de fãs.
Essa "parceria de almas", como ele definiu em algum momento, enobrece o seu trabalho e o estimula. “Eu sou grato pelos encontros que a música me proporcionou. É uma honra muito grande ter o reconhecimento desses mestres”. Com a benção dos deuses e dos mestres, Criolo, 39 anos, está com a agenda lotada para divulgar o novo trabalho,
Convoque seu Buda. E, do jeito que a vida segue, parece não haver limite para o seu sucesso. Como ele mesmo diz em outro refrão da versão para
Cálice:
...”Me chamo Criolo/ o meu berço é o rap/mas não existe fronteira para a minha poesia, pai”...
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Lidia Pena. Jornalista, carioca, trabalhou nos jornais Correio da Manhã, Última Hora e Tribuna da Imprensa; Rio Gráfica e Editora e Revista Senhor. Como assessora de imprensa, atuou em diversas campanhas políticas do Partido dos Trabalhadores (PT). Foi assessora de imprensa de quatro mandatos do vereador/deputado Chico Alencar. Assessorou a presidência do Instituto de Arquitetos do Brasil - IAB/RJ e a do Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social - BNDES. Autora do texto sobre o Círio de Nazaré (a maior festa religiosa do Brasil realizada anualmente em Belém do Pará) na “Enciclopédia da Brasilidade”, organizada pelo professor e economista Carlos Lessa, então presidente do Banco. Foi gerente de Comunicação da Real Grandeza - Fundação de Previdência e Assistência Social de Furnas Centrais Elétricas e Eletronuclear. Participou, em 2011, da equipe que elaborou o texto do livro sobre os 40 anos da Petros - Fundação Petrobras de Seguridade Social. Atualmente trabalha como redatora freelancer. E' uma das autoras do livro "Contos e Crônicas de Carnaval" (Ed. Myrrha), lançado no Espaço Telezoom, Rio de Janeiro, em 2014.