"Lídia de Oxum": prima opera lirica baiana e prima opera brasiliana scritta in portoghese e yoruba al Teatro Castro Alves di Salvador Bahia
Antonella Rita Roscilli
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

La prima opera lirica baiana in Brasile, e prima opera lirica in portoghese e yoruba[1]  si intitola "Lídia de Oxum". Venne scritta da Ildásio Tavares (1940-2010), poeta, romanziere, drammaturgo, saggista, nato nella regione del cacao nel sud dello stato di Bahia nel Nordest del Brasile. Ildásio è stato anche un grande compositore. In Europa è noto l'afrosamba "Canto de Iansã" ed è stato lui a comporlo con Baden Powell. Fu lui a tradurre in francese la canzone "É de Oxum" di Gerônimo e Vevê Calazans. Fu lui a scrivere un capolavoro come "Salve As Folhas", insieme al cantante Gerônimo.

Ho avuto l'onore di conoscere Ildásio Tavares quando era in vita e, nel corso degli anni, gli ho volutamente dedicato diversi articoli in varie riviste italiane. Oltre a declamare a memoria in greco antico e in latino, lingue che amava moltissimo, ricordo ancora molto bene quando mi parlava di "Lidia di Oxum" scritta da lui, e musica composta dal maestro Lindembergue Cardoso. La cantava a voce alta e squillante. Ed ora è proprio l'Opera lirica Lídia de Oxum, dal 21 al 23 novembre p.v., nella Sala Principale del Teatro Castro Alves di Salvador Bahia, ad aprire le celebrazioni di quello che sarebbe stato  l'anno del suo ottantesimo compleanno.

Il coordinamento generale  è di Ildázio Júnior e la direzione artistica di Gil Vicente Tavares, figli di Ildásio. “Ildásio Tavares è stato sempre molto attento alla questione della diaspora africana. Perciò questo è un momento molto importante per noi e per la cultura di Bahia. Dobbiamo gridare a gran voce contro il maschilismo, la misoginia, il razzismo. Dobbiamo gridare a gran voce contro ogni tipo di pregiudizio. Uno dei motivi per cui Lídia de Oxum viene messa in scena è perchè si levi alta un'altra voce che gridi e combatta per la donna brasiliana afrodiscendente", ha dichiarato Ildázio Júnior.

L'opera fa parte del progetto "Collezione Ildásio Tavares" che presenterà anche molto altro del suo lascito artistico e culturale. "Questa collezione arriva al momento giusto. Il prossimo anno avrebbe compiuto 80 anni. Iniziare con Lídia de Oxum significa iniziare con stile perché Ildasio nutriva un grande affetto per questo suo lavoro, non solo per il fatto che è la prima opera baiana, ma soprattutto perchè tratta una tematica direi urgente per una città come Salvador, composta in gran parte da brasiliani afrodiscendenti. L'Opera parla di ciò che fu la falsa abolizione della schiavitù in Brasile. Questo paese ha ancora bisogno di una o due ulteriori abolizioni per riparare l'ingiustizia e la tragedia causata dalla schiavitù, ovvero aver avuto qui africani schiavizzati" afferma Gil Vicente Tavares.

Le coreografie di "Lídia de Oxum" sono di Jorge Silva e la scenografia di Márcio Medina. Sul palco ci sono 164 artisti, 75 musicisti della Orchestra Sinfonica di Bahia - diretta dal 2011 da  Carlos Prazeres, uno dei più importanti Maestri brasiliani. Inoltre vi sono 60 cantanti, coro diretto dal Maestro Ângelo Rafael, 20 ballerini, cinque percussionisti e un violinista. L'opera venne eseguita per la prima volta nel 1994 al Teatro Castro Alves, e vuole abbracciare il Tempo in un grande e persistente grido di resistenza. “Per me l'opera lirica è stata sempre basata sulla cultura italiana. Sono stato molto contento dell'invito perché quest'opera comunica, parla e non rimane relegata in un'area per noi inaccessibile. Sono felice che stia avvenendo qui a Salvador”, ha detto lo scenografo Márcio Medina.

Il progetto "Collezione Ildásio Tavares" tra i vari sponsor vanta il Governo dello Stato di Bahia, attraverso la Fazcultura, il Segretariato della Cultura e il Segretariato delle Finanze. Oltre all'Opera Lidia de Oxum, il progetto prevede la ristampa di quattro libri dell'autore, come Xangô e Candomblés da Bahia. E poi altri progetti. Messa in scena per la prima volta nel 1978, in coproduzione con il Teatro Castro Alves, l'Opera Caramuru sarà rimontata da Vira Mundo Produções e presentata in una piazza pubblica, diffondendo, quindi, il genere dell'opera a Bahia. Già lo spettacolo LP Os Orixás, pubblicato nel 1978 da Som Livre, otterrà nuovi arrangiamenti e una versione senza precedenti dello spettacolo, con artisti baiani invitati.

È importante sottolineare che Ildásio Tavares è stato uno degli ultimi rappresentanti della generazione che formò "la cultura baiana" in un'epoca di grande rinnovamento. Era amico di personaggi come Jorge Amado, João Ubaldo Ribeiro, Glauber Rocha e Sante Scaldaferi. Nel corso della sua vita pubblicò centinaia di articoli in colonne di giornali. Pubblicò 17 poesie in libri di antologie poetiche; 7 racconti; 14 libri di poesie; due libretti d'opera; due sceneggiature di film; tre romanzi e lascia anche 46 testi di canzoni registrate. Appartenne alla generazione "Revista da Bahia", insieme ad autori come Cyro de Mattos, Jose Carlos Capinan, Ruy Espinheiro Filho, che "hanno formato la scena prolifica e varia" dagli anni '60. Si laureò in Giurisprudenza e Letteratura all'Ufba.

Approfondì il suo amore per le Lettere nelle Università di Lisbona e degli Stati Uniti. Amava le lingue ed era molto giovane quando già parlava latino, francese e inglese. All'età di 12 anni scrisse il suo primo sonetto e nel 1962 iniziò a pubblicare sul "Jornal da Bahia". Risale al 1960 "Somente um Canto", suo primo libro di poesie.  Da allora continuò a pubblicare poesie (alcune delle quali illustrate dall'amico e artista plastico Sante Scaldaferri) e prosa (romanzi, opere teatrali e saggi). Sono circa 42 libri, ma "ha attraversato tutte le aree dell'arte" secondo il figlio Gil Vicente, come si addice ad un vero artista. L'opera letteraria di Ildásio Tavares è vasta e apprezzata da nomi importanti della cultura brasiliana, come il poeta Carlos Nejar che lo definisce "un catalizzatore di immagini, un poeta baiano e universale, un maestro la cui esplosione poetica deriva dal dialogo e dal silenzio".
 


[1] Lingua della famiglia linguistica nigero-congolese parlata in diversi paesi del continente africano e giunta in Brasile con gli africani schiavizzati durante la colonizzazione portoghese





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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)


"Lídia de Oxum" prima opera lirica baiana e prima opera brasiliana scritta in portoghese e yoruba al Teatro Castro Alves di Salvador Bahia
por
Antonella Rita Roscilli


                                                                 
A primeira ópera baiana e primeira ópera brasileira escrita em português e yorubá [1] se intitula "Lídia de Oxum" e foi escrita pelo poeta, romancista, dramaturgo, novelista, ensaísta Ildásio Tavares (1940-2010), nascido na região do cacau, no sul do estado da Bahia, no Nordeste do Brasil. Ildásio foi também um grande compositor. Na Europa o afro-samba "Canto de Iansã" è conhecido, e foi ele que o compôs, junto com Baden Powell. Foi ele quem traduziu para o francês a canção "É de Oxum", escrita por Gerônimo e Vevê Calazans. Foi sempre ele quem escreveu uma obra-prima como "Salve As Folhas", junto com o cantor Gerônimo.
 
Eu tive a honra de conhecer Ildásio Tavares ainda em vida, e a ele dediquei artigos em várias revistas italianas. Além das declamações em grego antigo e latim, idiomas que muito amava, ainda me lembro muito bem de quando falava da Lídia de Oxum: feliz, em mais de uma ocasião, contou desta Ópera escrita  por ele e composta pelo maestro Lindembergue Cardoso. Ildásio amava cantar trechinhos dela. E agora, depois de muitos anos, é a Ópera Lídia de Oxum, nos dias 21 a 23 de novembro, no Teatro Castro Alves de Salvador Bahia, a abrir as comemorações dos 80 anos dele. A coordenação geral da ópera é de Ildázio Júnior e a direção artística de Gil Vicente Tavares, filhos de Ildásio.  
 
“Ildásio Tavares esteve muito atento à questão afro-diaspórica. Por isso este é um momento muito importante para a gente e para a cultura da Bahia. Temos que gritar alto contra o machismo, misoginia, racismo. Temos que gritar alto contra todo tipo de preconceito. Um dos motivos de Lídia acontecer é ser mais uma voz que grite e lute pela mulher negra”, afirmou Ildázio Júnior.
 
A montagem faz parte da "Coleção Ildásio Tavares" que também irá contar com a realização de muitos outros trabalhos artísticos dele. “Esta Coleção vem em uma boa hora: ano que vem seriam os 80 anos de Ildásio e começar com Lídia de Oxum é iniciar em grande estilo, porque ele tinha um grande carinho e apreço por esta obra, não só por ser a primeira ópera baiana, mas principalmente por ter uma temática tão urgente para uma cidade como Salvador, que é majoritariamente negra. Ela fala da falsa abolição que aconteceu. O Brasil ainda precisa de mais uma ou duas abolições para tentar arrumar a injustiça e a tragédia que foi feita ao trazer os negros para cá”, disse Gil Vicente Tavares.
 
Lídia de Oxum conta com as coreografias de Jorge Silva e as cenografias de Márcio Medina. No palco estão 164 artistas divididos em oito solistas, 75 músicos da Orquestra Sinfônica da Bahia (OSBA) regida por Carlos Prazeres, um dos mais requisitados maestros brasileiros de sua geração, e ainda, 60 coristas com o Maestro Ângelo Rafael (preparador vocal e regente do coro), 20 bailarinos, cinco percussionistas e um violeiro-repentista.
 
A ópera, apresentada pela primeira vez em 1994, no palco principal do belo Teatro Castro Alves, é uma demonstração da força do povo negro e atravessa as décadas como um grito de resistência. “Para mim a ópera era sempre algo erudito, baseado na cultura italiana, quando fui convidado para este trabalho fiquei muito feliz porque ele comunica, fala e não fica num lugar difícil é inacessível para a gente. Que lindo o que está acontecendo aqui, na Bahia”, disse o cenógrafo Márcio Medina, que é um dos diretores de arte mais requisitados em São Paulo.
 
O projeto "Coleção Ildásio Tavares", entre os vários patrocinadores, tem o Governo do Estado, por meio do Fazcultura, Secretaria de Cultura e Secretaria da Fazenda. Além da Ópera Lídia de Oxum estão previstas a realização de outras peças escritas por Ildásio Tavares e a reedição de livros do autor. Entre os títulos a Antologia Negra, uma reedição de quatro livros (Xangô, Lídia de Oxum, Candomblés da Bahia e Nossos Colonizadores Africanos), com nova diagramação e capa pintada por Carybé.  Encenada pela primeira vez em 1978, em co-produção com o Teatro Castro Alves, a ópera Caramuru será remontada pela Vira Mundo Produções e apresentada em praça pública, popularizando o gênero ÓPERA na Bahia. Já o LP Espetáculo Os Orixás, que foi lançado em 1978, pela Som Livre, ganhará novos arranjos e uma versão inédita de show, com  artistas baianos convidados, com reedição em LP deste disco clássico.
 
É preciso destacar que Ildásio Tavares  foi "um dos últimos representantes dessa geração que formou a cultura baiana". Amigo de Jorge Amado, João Ubaldo Ribeiro, Glauber Rocha e Sante Scaldaferri. Em vida publicou centenas de artigos em colunas dos jornais. Na sua carreira, fez 17 poemas em livros de Antologias Poéticas; sete contos em livros de Antologias de Conto; 12 roteiros de espetáculos; 14 livros de poesia; dois libretos de Ópera; dois roteiros de filmes; três romances e 46 músicas gravadas. Poeta, compositor, escritor e ensaísta, pertenceu à geração "Revista da Bahia", juntamente com autores como Cyro de Mattos, José Carlos Capinan, Ruy Espinheiro Filho, que "formaram uma cena prolífica e variada" desde os anos 1960. Graduou-se em Direito e Literatura na Ufba. Em seguida, aprofundou o amor pelas Letras nas universidades de Lisboa e dos Estados Unidos.
 
Tinha amor pelos idiomas e, muito jovem, já falava Latim, Francês e Inglês. Com 12 anos de idade escreveu seu primeiro soneto e em 1962 começou a publicar no "Jornal da Bahia". "Somente um Canto," seu primeiro livro de poemas, remonta a 1968. Desde então, ele continuou a publicar poemas (alguns dos quais ilustrados pelo amigo e artista plástico Sante Scaldaferri), e prosa (romances, peças de teatro e ensaios), cerca de 42 livros, mas "transitava por todas as áreas da arte" conforme o filho Gil Vicente, como se convém a um verdadeiro artista. Sua obra poética é extensa e apreciada por nomes importantes da cultura brasileira, como o poeta Carlos Nejar que o define "catalisador de imagens, poeta baiano e universal, mestre cuja explosão poética vem do diálogo e do silêncio."
 
 
[1] Língua da família linguística nigero-congolesa falada em diferentes países do continente africano e chegou ao Brasil junto com os africanos escravizados durante a colonização portuguesa.
 

Traduzione in portoghese di A.R.R


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