ESPOSIZIONE "POP/BIENAIS" 2011-2012 DELL'ARTISTA PLASTICO SANTE SCALDAFERRI AL PALAZZO DELLE ARTI RODIN DI SALVADOR BAHIA
Antonella Rita Roscilli
Pannello realizzato da Sante Scaldaferri per il film "Deus e o Diabo na Terra do Sol" di Glauber Rocha
La grande esposizione "POP/BIENAIS" dell’artista plastico baiano Sante Scaldaferri ha arricchito gli spazi del "Palacete das Artes Rodin" a Salvador Bahia dalla fine del 2011 agli inizi del 2012. “Non pensavo di fare altre esposizioni anche perché non posso più lavorare con le sostanze chimiche usate nella mia produzione di encaustica per un’allergia. Ma non potevo rifiutare l'invito di Murilo Ribeiro per questa esposizione al Palazzo delle Arti” mi dice. Sante Scaldaferri è uno dei più importanti e rappresentativi pittori brasiliani contemporanei. Nel panorama odierno la sua pittura è riconosciuta e osannata dalla critica internazionale, è tema di libri, programmi televisivi e tesi universitarie.
E’ di origini italiane, ama ripetere che è stato “fabbricato in Italia ed è sbarcato a Bahia”. E’infatti nato a Salvador (Bahia-Brasile) nel 1928 da genitori italiani. Suo padre Ferdinando Scaldaferri, fu il secondo Vice-Console ad occupare il vice-consolato onorario della città di Salvador e nel 1922 fu lui a ricevere il Principe Umberto di Savoia, in visita in Brasile.
Dal 1957 Sante usa nella pittura l’ex voto come segno-simbolo, in una trasfigurazione estetica, dando così un contributo all’identità culturale brasiliana. Infatti la sua pittura è arte erudita su radice popolare e conosce varie fasi durante la carriera. Riflette il dramma e la tragedia del popolo della regione dei sertões nordestini del Brasile. Ma l’artista non è un regionalista. Al contrario, unendo un linguaggio contemporaneo a una tematica brasiliana di religiosità e cultura popolare, riesce a raggiungere una lettura universale attraverso l'arte. Contemporaneamente riesce a creare un linguaggio molto personale, creativo e inconfondibile realizzando lavori di grande forza visiva.
Nella nuova fase che iniziò nel 1980 gli ex voto assumono la condizione umana per esprimere le debolezze del carattere, i peccati, le allegrie, le tristezze, gli amori e gli odi. Da allora Scaldaferri utilizza la tecnica dell’encaustica, ma oggi usa anche la tecnica dell’infogravura, sfruttando le enormi potenzialità del computer. Così nella sua arte ha sempre rinnovato lo stile facendo ricerca, cercando espressioni nuove. Ha partecipato a movimenti all’avanguardia nel campo dell’architettura, della pittura, del cinema che tanto hanno influenzato lo sviluppo artistico del Brasile.
Nel 1957 si laurea all’ Escola de Belas Artes dell’Università Federale di Bahia. Entra poi nella Scuola di Teatro della Ufba ove studia Scenografia con Gianni Ratto e tra i suoi colleghi e più cari amici c'è il grande Mario Gusmão. La sua arte si compone di varie fasi: Popolare (1957-1959), Astratta (1960-1964), Transvanguardia e Antropomorfismo con produzione di “Infogravure”. Tra le sue innumerevoli e illustri attività ricordiamo l’ideazione e realizzazione, insieme a Lina Bo Bardi, del Museo di Arte Moderna di Salvador, e le collaborazioni (anche come attore) con il regista Glauber Rocha, geniale inventore del Cinema Novo brasiliano. Sante ha collaborato con lui come scenografo e attore, ma soprattutto ha diviso con lui una lunga amicizia. Inoltre, negli anni ’50, ha fatto parte della Generazione MAPA (Geração Mapa), movimento rinnovatore artistico brasiliano.
Vogliamo qui evidenziare anche le sue qualità di scrittore. Infatti Sante ha pubblicato un libro edito da Casa de Palavras sul pittore baiano José Tertuliano Guimarães. “Ho scritto un libro su di lui e l’arte moderna a Bahia, dal sec. XIX al 1964. José Tertuliano Guimarães, pur non avendo assorbito nessuno dei nuovi linguaggi contemporanei dell’epoca, riuscì a intendere la pittura di Cézanne che lo influenzò molto. Fu lui ad innovare quello che qui era chiamato impressionismo. Guimarães rinnovò l’arte, realizzando anche per la prima volta lavori creati a partire dalla cultura afro-baiana, che illustrarono il numero 4 della rivista Seiva del maggio 1939, interamente dedicata ai neri. Così egli fu il primo artista baiano a diminuire la discrepanza tra i nuovi linguaggi e l’arte anacronistica che era praticata a Bahia” (int. realizzata da A.R.Roscilli: in “Cinearte”, A. IV, n. “, apr.-giu.2010).
La recente esposizione di Sante Scaldaferri al Museo Rodin di Salvador ha mostrato al pubblico opere già esposte nelle biennali internazionali e appartengono alla sua fase POP. “Ma ora sto lavorando con infogravure" dice " e sto preparando un libro sulla mia carriera artistica insieme al fotografo Dada Jaques”. Potremo concludere definendolo pittore, scenografo, attore e professore: Sante Scaldaferri è tutto questo. Oggi rappresenta la memoria vivente e preziosa di molte fasi importanti della vita artistica di Bahia. Un sommo Maestro, figlio di Bahia che con la sua arte continua a dare lustro alla città di Salvador e al Brasile intero.
Antonella Rita Roscilli, brasilianista e giornalista. Si dedica alla divulgazione di cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa lusofona. Laureata in Lingua e Lett. Brasiliana presso “La Sapienza”, Università di Roma, è Mestre em Cultura e Sociedade (Facom-Ufba). Biografa della memorialista Zélia Gattai Amado, ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato la post-fazione dell’edizione italiana di Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer) di Zélia Gattai.Collaboratrice della "Fundação Casa de Jorge Amado" di Salvador (Bahia). Socia correspondente dell’IGHB (Instituto Geográfico e Histórico da Bahia).