"Montecassino e Dante": mostra al Monastero di Montecassino
Antonella Rita Roscilli
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)


                                                                                                                           News Sarapegbe 8 ottobre 2021
Per celebrare il VII Centenario della morte di Dante Alighieri, l'Abbazia di Montecassino offre una importante mostra. In esclusiva mondiale e fino al 31 dicembre "Montecassino e Dante" espone eccezionalmente negli spazi del Museo Abbaziale il più importante manoscritto della Divina Commedia: il codice 512 risalente al XIV secolo, con a margine le note di Pietro Alighieri (1300-1364), magistrato e critico letterario italiano, figlio primogenito del Sommo Poeta e Gemma Donati. Il codice 512, custodito nella Abbazia, è considerato molto importante in quanto contiene nell’intero testo le tre cantiche del poema dantesco. Le annotazioni a margine sono conosciute come ‘glosse cassinesi’.
 
Oltre al codice 512, il pubblico può ammirare pregiate edizioni antiche delle opere di Dante Alighieri e il famoso codice 257
che appartiene all’Alto Medioevo. In esso il monaco Pietro Diacono trascrisse la visione di Alberico da Settefrati, da molti ritenuta fonte di ispirazione per il poeta toscano nella stesura della Divina Commedia. All'età di dieci anni, Alberico da Settefrati venne colpito da una gravissima malattia. Rimase privo di coscienza per nove giorni e nove notti durante le quali ebbe una visione in cui San Pietro, accompagnato da due angeli, gli faceva conoscere le pene infernali e le beatitudini del Paradiso. Ritornato alla vita Alberico si fece monaco a Montecassino ove fu accolto da Gerardo, Abate tra il 1111 e il 1123.
 
L'esposizione permette di mostrare perciò alcuni dei tesori attentamente custoditi all’interno della Biblioteca e del Museo dell’Abbazia. Tra i documenti conservati nella Biblioteca di Montecassino, ricordiamo i preziosissimi quattro placiti cassinesi, conosciuti anche come Placiti Campani, quattro testimonianze giurate (registrate tra il 960 e il 963) che rappresentano i primi documenti il lingua volgare d'Italia (campano) scritti in un linguaggio che vuol essere ufficiale e dotto. Il Placito più antico è noto come Placito Capuano. << C’è un collegamento anche tra il Placito Capuano e la Divina Commedia. Un filo invisibile collega questi due documenti: il Placito conserva, infatti, i primi vagiti della lingua italiana>> ha affermato l'Abate D. Donato Ogliari.
 
Il primo legame tra Dante e Montecassino è espresso nel Canto XXII del Paradiso in cui il poeta incontra San Benedetto: [...] "e la maggiore e la più luculenta di quelle margherite innanzi fessi, / per far di sé la mia voglia contenta (vv. 28-30).  [...]Quel monte a cui Cassino è ne la costa / fu frequentato già in su la cima / da la gente ingannata e mal disposta; e quel son io che sù vi portai prima  / lo nome di colui che ’n terra addusse, / la verità che tanto ci soblima; / e tanta grazia sopra me relusse, / ch’io ritrassi le ville circunstanti / da l’empio cólto che ’l mondo sedusse (vv. 37-45) [...].
 
Il secondo legame tra Dante e Montecassino, indiretto, è il primo documento in volgare custodito nell'Abbazia, come bene ha ricordato la professoressa Giulia Orofino, delegata del rettore dell’Università di Cassino alla Cultura, presente alla inaugurazione <<Il primo è legato direttamente alla Divina Commedia. L’altro, più ampio, è legato al Placito Capuano conservato a Montecassino>>.
 
Culla del monachesimo occidentale, questo importante Monastero è il più antico d'Italia insieme a quello di Santa Scolastica. Venne fondato da San Benedetto nel 529 d.C. quando lasciò Subiaco e si diresse verso Cassino. Qui, sul monte Cassio, fondó il Monastero di Montecassino, edificato a 516 m sul livello del mare,sopra i resti di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo. E qui, nel 534 d.C. San Benedetto dettò la sua Regola, formata da un Prologo e da ben 73 Capitoli con i quali diede autorevole sistemazione alla serie di regole della vita comunitaria dei monaci, prevedendo un tempo per la preghiera e uno per il lavoro e lo studio (Ora et labora), sotto la guida di un Abate.    
 
Ricordiamo che l'esposizione è stata inaugurata dal Cardinal José Tolentino de Mendonça, Arcivescovo e teologo portoghese, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, della Biblioteca Apostolica Vaticana. Per informazioni sugli orari della esposizione e per poter effettuare una visita guidata alla tomba di San Benedetto a in alcune altre preziose parti del Monastero di Montecassino si può telefonare a +39 0776-311529, oppure inviare una email a info@abbaziamontecassino.org




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Antonella Rita Roscilli. Scrittrice, Traduttrice, giornalista, brasilianista. Ha lavorato per molti anni alla Rai-Radiotelevisione Italiana. Da circa trent'anni anni si dedica alla divulgazione nell'area di Cultura e Società. Si occupa di cultura  e società del Brasile, Portogallo, Paesi di lingua portoghese dell'Africa, con articoli e saggi pubblicati nella stampa e nel mondo accademico internazionale, oltre a convegni e conferenze. Laureata in Lingue e Letterature Moderne con enfasi in Lingua e Letteratura Brasiliana presso l' Università "La Sapienza" di Roma, Dottorato em Estudos e Mutidisciplinares e Mestra em Cultura e Sociedade presso l' Università Federale UFBA in Brasile, ove è stata eletta Membro corrispondente per l'Italia della Academia de Letras da Bahia (ALB), e dell'Istituto Storico Geografico (IGHB). E' biografa della memorialista di origini italiane Zélia Gattai, moglie dello scrittore Jorge Amado, e sulla quale ha pubblicato diverse opere. Ideatrice nell'area documentaristica,  Si occupa particolarmente di Teledramamaturgia, Intercultura e Storia dell'Emigrazione Italiana. . 


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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

A exposição "Montecassino e Dante" no Mosteiro de São Bento em Montecassino, na Itália
por
Antonella Rita Roscilli

                            
                                                             

                                                                                                                                                                  News Sarapegbe 8 ottobre 2021
Para celebrar o sétimo centenário da morte do grande poeta italiano Dante Alighieri, a Abadia de Montecassino oferece uma importante exposição. Em exclusíva mundial, e até 31 de dezembro de 2021, a expo "Montecassino e Dante" exibe excepcionalmente nos espaços do Museu da Abadia o manuscrito mais importante da Divina Comédia: o codice 512 que remonta ao século XIV, com as annotações críticas de Pietro Alighieri (1300- 1364), juiz e crítico literário, filho primogénito de Dante e Gemma Donati. O codice 512, guardado na Abadia, é considerado importantissimo porque ao longo do texto contém os três cânticos da Divina Comédia. Estas annotações críticas são conhecidas como 'glosas cassinesi'.
 
Além do codice 512, o público pode admirar também outras edições antigas e preciosas das obras de Dante Alighieri e, entre outros, o codice 257 que pertence à Idade Média. De fato, o monge Pietro Diacono contou a visão de Alberico da Settefrati, considerada por alguns como uma possível fonte de inspiração para o poeta toscano na elaboração da Divina Comédia. Aos dez anos de idade, Alberico foi acometido por uma doença gravíssima e ficou inconsciente nove dias e nove noites. Ele teve uma visão em que St. Pedro, acompanhado por dois anjos, o apresentou às dores infernais e às bem-aventuranças do Paraíso. De volta à vida, Alberico tornou-se monge em Montecassino, onde foi recebido por D. Gerardo, Abade deste Mosteiro entre 1111 e 1123.
 
A exposição permite mostrar alguns dos tesouros cuidadosamente guardados na Biblioteca e no Arquivo da Abadia. Entre os importantes documentos preservados na Biblioteca de Montecassino, encontram-se os preciosos quatro Placiti Cassinesi, também conhecidos como Placiti Campani, quatro testemunhos juramentados (registrados entre 960 d.C. e 963 d.C.) que representam os primeiros documentos em língua vernácula da Itália (Campana) escritos em uma linguagem que devia ser oficial. O Placito mais antigo é conhecido como Placito Capuano:  - Existe também uma ligação entre o Placito Capuano e a Divina Comédia. Um fio invisível conecta esses dois documentos. O Placito preserva, de fato, os primeiros "gritos" da língua italiana - disse o Abade D. Donato Ogliari.
 
O primeiro elo direto entre Dante e Montecassino é o canto XXII do Paraíso, no qual o poeta encontra e fala com São Bento: [...]  Eis uma dessas perlas, que ostentava / Entre as outras mais brilho, mais grandeza / Para dar-me contento se acercava. (vv 28-30) [...]. "O monte que o Cassino tem na encosta / Estava, em seu cabeço, povoado / Por gente ignara, ao erro e ao mal disposta / Alí, primeiro, o Nome hei proclamado / Daquele, que aos humanos a verdade / Trouxe que humanos tanto ha sublimado. / Da Graça em mim luziu tal claridade /Que salvar pude os povos circustantes / Do culto, que perdera a humanidade (vv.37-45) [...].[1]
 
O segundo elo entre Dante e Montecassino, indiretamente, è costituido pelo primeiro documento em língua vernácula conservado na abadia, bem lembrado pela professora Giulia Orofino, delegada do Reitor da Universidade de Cassino para a Cultura, e presente na inauguração da expo: “O primeiro elo está ligado à Comédia; o outro está ligado ao Placito Capuano preservado em Montecassino”.
 
Este  importante Mosteiro, berço do monaquismo ocidental, é o mais antigo da Itália junto com o de Santa Escolástica. Foi fundado por São Bento em 529 DC. quando ele deixou a cidade de Subiaco e se dirigiu para a cidade de Cassino. Aqui, no Monte Cássio, ele fundou o Mosteiro de Montecassino, construído a 516 m acima do nível do mar, sobre os restos de uma antiga torre e um templo dedicado a Apolo. E foi aqui que em 534 d.C., São Bento ditou sua Regra, composta por um "Prólogo" e 73 "Capítulos". com a qual organizou uma série de regras da vida comunitária dos monges, proporcionando um tempo de oração e outro de trabalho e estudo (Ora et labora), sob a orientação de um Abade.
 
Destacamos que a exposição "Montecassino e Dante" foi inaugurada pelo Cardeal José Tolentino de Mendonça, Arcebispo e teólogo português, Arquivista e Bibliotecário da Santa Igreja Romana, da Biblioteca Apostólica Vaticana. Para obter informações sobre os horários da exposição e/ou para poder fazer uma visita guiada ao túmulo de San Benedetto e em algumas outras partes preciosas do Mosteiro de Montecassino, se pode enviar um email a info@abbaziamontecassino.org
 
 
 
 


[1] ALIGHIERI, Dante. A Divina Comédia. São Paulo: Atena  Editora, 1955, p. 691-692. Tradução para o português  de  José Pedro Xavier Pinheiro (1822-1882) . Versão Ebook Brasil




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Antonella Rita Roscilli.  Italiana. Escritora, tradutora, jornalista, brasilianista, Há quase trinta anos dedica-se à divulgação de cultura, e na Europa particularmente da cultura e atualidade do Brasil, Portugal, países da África de língua portuguesa, com artigos publicados na imprensa nacional e  internacional, além de palestras. Formada na Itália em Lingue e Letterature Moderne (Língua e Literatura Brasileira) na Universidade La Sapienza, Doutorado em "Estudos Multidisciplinares", Mestra em Cultura e Sociedade na Universidade da Ufba no Brasil, onde  foi eleita Membro correspondente  pela Italia da Academia de Letras da Bahia (ALB) e do Instituto Geográfico Histórico (IGHB). E' biografa da memorialista brasileira de origem italianas Zélia Gattai, esposa de Jorge Amado. Sobre ela tem publicado no Brasil várias obras. Idealizadora na área de documentários, trabalhou por mais de trinta anos na emissora Rai-Radiotelevisione Italiana. Se ocupa particularmente de Teledramaturgia, Intercultura e História da emigração italiana.