Gli spazi museali del Palazzo Lateranense-La Casa del Vescovo di Roma
Antonella Rita Roscilli
FotoGennariDiocesidiRoma
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)


                                                                                                                                                                                News Sarapegbe 15 dicembre 2021
Veggendo Roma e l’ardua sua opra stupefaceansi, quando Laterano alle cose mortali andò di sopra (Vedendo Roma e i suoi grandiosi edifici rimanevano stupefatti, quando il palazzo del Laterano superò ogni altra opera umana). E’ questa la citazione sul Palazzo Apostolico Lateranense contenuta nella Divina Commedia di Dante Alighieri (Paradiso, Canto 31, 34-36), per illustrare il valore del complesso monumentale del Laterano con i suoi tesori di arte, di fede, di storia. Dal 13 dicembre 2021 alcuni spazi museali del Palazzo Lateranense–La Casa del Vescovo di Roma sono stati aperti al pubblico, e offrono la possibilità di ammirarne lo splendore in un allestimento completamente nuovo che attraversa il primo piano del Palazzo Apostolico, con ingresso da piazza di Porta San Giovanni, proprio accanto alla cattedrale di Roma.
                                                              
                                                           Il Cardinale Vicario De Donatis nella Sala dei Pontefici. Foto di A.R.R.
E’ un viaggio entusiasmante tra le pagine della storia della Chiesa. Quasi tremila metri quadri accessibili, dieci sale, l’appartamento papale, la cappella privata, lo scalone monumentale che porta direttamente nella basilica di San Giovanni in Laterano. Il nuovo museo offre un percorso tra soffitti affrescati, opere d’arte, mobili antichi e arazzi bellissimi. Tra gli affreschi ricordiamo la rappresentazione delle imprese del pontificato di Sisto V, episodi della storia di Roma imperiale e cristiana, ed episodi del Vecchio e Nuovo Testamento.
 
Di notevole interesse è la Sala dei Pontefici (detta anche Sala dei Patti Lateranensi) con il suo soffitto ligneo e le decorazioni parietali, che costituiscono un vero inno alle opere compiute da Papa Sisto V nella città di Roma. L’11 febbraio 1929 questa Sala, con il suo famoso tavolo, ospitò Benito Mussolini e il Cardinale Pietro Gasparri per la firma dei Patti Lateranensi che misero fine al doloroso capitolo della Questione Romana. E poi, dopo le altre belle sale, si giunge all'appartamento privato dei pontefici, composto da quattro stanze arredate in modo austero: un sala da pranzo, la camera da letto con il bagno (non visibile), la biblioteca e la cappella. L'ultimo Papa che la fece allestire fu Paolo VI.
 
Per ripercorrere la storia del Palazzo Lateranense bisogna tornare al 28 ottobre dell’anno 312, quando le truppe di Costantino sconfissero Massenzio nella celebre battaglia di Ponte Milvio. Sul soglio di Pietro sedeva in quegli anni Papa Milziade I, al quale Costantino donò l’area e le costruzioni un tempo appartenute all’antica famiglia dei Laterani.
 
Come spiega suor Rebecca Nazzaro, superiora delle Missionarie della Divina Rivelazione che da anni a Roma propongono itinerari di arte e fede: “Costantino concesse la libertà di culto con l’Editto di Milano del 313 e fece costruire luoghi di culto per i cristiani che, fino a quel tempo, erano stati perseguitati. La basilica del Santissimo Salvatore, che in seguito sarà dedicata anche ai santi Battista ed Evangelista, sarà l’unica non costruita sulla sepoltura di un martire, ma come ex voto suscepto (per grazia ricevuta), sui resti dei Castra Nova Equitum singularium, caserma dei pretoriani del rivale di Costantino, Massenzio” E conclude “La basilica fu consacrata il 9 novembre del 318 e venne dedicata al Santissimo Salvatore da Papa Silvestro I. Ad essa venne poi annesso il Patriarchium, noto come La Casa del Vescovo di Roma”.
                                                             
                                                                                  FotoGennariDiocesidiRoma
 
Questi luoghi conobbero il loro massimo splendore nel periodo medioevale, sotto il papato di Innocenzo III e Bonifacio VIII. Il Palazzo ricoprì la funzione di residenza dei Papi per circa mille anni, ma, al rientro dell’autorità papale dopo la “cattività Avignonese” (1309-1377), venne abbandonato a vantaggio del Vaticano, scelto per ospitare il Papa non solo per gli aspetti geografici che lo rendevano più sicuro, ma soprattutto in virtù della presenza della tomba di Pietro.

E’ stato Papa Francesco a suggerire di rivitalizzare questo luogo con una lettera indirizzata al Cardinale Vicario Angelo De Donatis nel febbraio scorso. “La Chiesa nel corso dei secoli ha sempre operato per promuovere quanto frutto del genio e della maestria degli artisti, spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare onore a Dio. Questo non solo per amore dell’arte, ma anche per salvaguardare il patrimonio culturale di fronte a sfide e a pericoli che l’avrebbero privato della sua funzione e del suo pregio. Tale speciale responsabilità, accompagnata dall’attenta sollecitudine nel considerare luoghi, edifici e opere espressioni dello spirito umano e parte integrante della cultura dell’umanità, ha consentito ai miei predecessori di tramandarli alle diverse generazioni e di adoperarsi per conservarli e renderli disponibili a visitatori e studiosi. Un compito che anche oggi impegna il vescovo di Roma nel rendere fruibile la bellezza e il rilievo dei beni e del patrimonio artistico affidato alla sua tutela”.

L’invito del Papa è stato immediatamente raccolto dal Cardinale De Donatis: “Conosciamo bene il significato profondo di questo luogo e sarebbe stato davvero un peccato non aprirlo al pubblico, perché un bene così grande va condiviso, va offerto agli altri”. Ricordiamo che sarà possibile accedere al Museo solo con visite prenotate, in gruppi di massimo 30 persone, accompagnati delle Suore Missionarie della Divina Rivelazione in un percorso che unisce Bellezza, Storia e Fede. 
 
 


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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)


Os espaços do Museu do Palazzo Lateranense – Casa del Vescovo di Roma
por
Antonella Rita Roscilli


                                                           
                                                                                FotoGennariDiocesidiRoma


                                                                                                                      News Sarapegbe 15 dicembre 2021
Veggendo Roma e l’ardua sua opra stupefaceansi, quando Laterano alle cose mortali andò di sopra. (Olhando Roma e seus edifícios grandiosos eles ficaram maravilhados, até que o Palácio do Laterano superou todas as outras obras humanas). Esta é a citação do Palácio Apostólico do Laterano contida na "Divina Comédia" de Dante Alighieri (Paradiso, Canto 31, 34-36) para ilustrar o grande valor do complexo monumental do Laterano com os seus tesouros de arte, fé e história.
 
A partir de 13 de dezembro alguns espaços museológicos do Palácio do Laterano–La casa del Vescovo di Roma estão finalmente abertos ao público, e oferecem a oportunidade de admirar o esplendor que atravessa o primeiro andar do Palácio Apostólico, com entrada pela Piazza di Porta San Giovanni, ao lado da Catedral de Roma (Basilica di San Giovanni). É uma viagem emocionante pelas páginas da história da Igreja católica.

Quase três mil metros quadrados acessíveis, dez salões, o apartamento papal, a capela privada, a espetacular escadaria monumental que leva diretamente na basílica de San Giovanni in Laterano. O museu oferece um percurso entre tetos com afrescos maravilhosos, obras de arte, móveis antigos e lindas tapeçarias. Entre os afrescos, lembramos a representação da ação do pontificado de Sisto V, episódios da história da Roma imperial e cristã, episódios do Antigo e do Novo Testamento.
                                                             
                                                             
                                                                      O Cardeal De Donatis na Sala dei Pontefici. Foto A.R.R.

De notável interesse histórico è a Sala dei Pontefici (também conhecida como Sala dei Patti Lateranensi) com seu teto de madeira e decorações de parede, um hino às obras realizadas pelo Papa Sisto V na cidade de Roma. Este Salão com a sua famosa mesa, acolheu em 1929 a assinatura dos Patti Lateranensi entre o Reino da Itália e a Santa Sé, com o encontro entre Benito Mussolini e o Cardeal Pietro Gasparri. Acabou assim o doloroso capítulo da Questão Romana.
 
No nosso percurso, depois dos outros importantes salões, chegamos ao apartamento particular do Papa, simples e austero: uma sala de jantar, um quarto com sala de banho (não visível), uma biblioteca e uma capela. O último Papa que a instituiu foi Paulo VI.
 
Para ilustrar um pouco a história do Palácio Lateranense é preciso remontar ao 28 de outubro do ano 312, quando as tropas de Constantino derrotaram Maxentius na famosa batalha da Ponte Milvio. Naqueles anos, sentou-se no trono de Pedro o Papa Milcíades, a quem Constantino doou a área e os edifícios que pertenceram à antiga família dos Laterani. Conforme explicou a irmã Rebecca Nazzaro, superiora das Missionárias della Rivelazione Divina: “Constantino concedeu a liberdade de culto com o Édito de Milão de 313 e mandou construir locais de culto para os cristãos que  haviam sido perseguidos até aquela época. A Basílica do Santíssimo Salvador, que mais tarde será também dedicada aos Santos Baptistas e Evangelistas, será a única não construída sobre o sepultamento de um mártir, mas sim como “ex voto suscepto” (por graça recebida), sobre os restos mortais de a Castra Nova Equitum singularium, quartel dos pretorianos do rival de Constantino, Maxentius. A basílica - conclui - foi consagrada em 9 de novembro de 318 e foi dedicada ao Santo Salvador pelo Papa Silvestre I. O Patriarchium, conhecido como Casa do Bispo de Roma, foi anexado a ela”.
 
                                                               
                                                                FotoGennariDiocesidiRoma

Esses lugares experimentaram seu máximo esplendor no período medieval, sob o papado de Inocêncio III e Bonifácio VIII. O Palácio serviu como residência dos papas por cerca de mil anos, mas, com o retorno da autoridade papal após o "cativeiro avignonês" (1309-1377), foi abandonado em benefício do Vaticano, escolhido para hospedar o Papa não só pelos aspectos geográficos que a tornavam mais segura, mas sobretudo em virtude da presença do túmulo de Pedro.
 
Na realidade foi o próprio Papa Francisco quem sugeriu revitalizar este lugar, através de uma carta dirigida ao Cardeal Vigário Angelo De Donatis em fevereiro passado: “A Igreja ao longo dos séculos sempre trabalhou para promover o que é fruto da genialidade dos artistas, muitas vezes testemunhos de experiências de fé e como instrumentos de homenagem a Deus. Isto não só por amor à arte, mas também para salvaguardar o patrimônio cultural diante dos desafios e perigos que o teriam privado de sua função e valor. Esta responsabilidade, acompanhada da preocupação cuidadosa em considerar lugares, edifícios e obras como expressões do espírito humano e parte integrante da cultura da humanidade, permitiu aos meus predecessores transmiti-los para diferentes gerações e trabalhar para preservá-los e torná-los disponíveis para visitantes e acadêmicos. Tarefa que ainda hoje em dia compromete o bispo de Roma a tornar utilizável ​​a beleza deste patrimônio artístico confiado à sua proteção”.
 
Um convite, o de Francesco, que foi imediatamente aceito pelo Cardeal De Donatis. “Temos plena consciência do significado profundo deste lugar - sublinha o cardeal - e teria sido uma verdadeira pena não o abrir ao público, porque um bem tão grande deve ser compartilhado, deve ser oferecido aos outros”.
 
A visita ao Museu deve ser agendada com antecedência, è permitida somente com visitas guiadas, em grupos de até 30 pessoas que serão acompanhadas pelas Irmãs Missionárias della Divina Rivelazione neste percurso di Beleza, História e Fé.


Traduzione in portoghese di A.R.R.

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