Celebrazione della Riconciliazione: un incontro di festa e di pace, 17-18 marzo 2023
Antonella Rita Roscilli
Papa Francesco nella Chiesa di S. Maria delle Grazie a Roma. Foto di A.R.R.
TESTO IN ITALIANO (Texto em português) Novità Sarapegbe, 17 marzo 2023
Torna "24 ore per il Signore", iniziativa quaresimale di preghiera e riconciliazione voluta da Papa Francesco. Promossa dal Dicastero per l’Evangelizzazione, e giunta alla sua decima edizione, anche quest’anno l’evento si celebrerà nelle diocesi di tutto il mondo. Perciò, alla vigilia della quarta domenica di Quaresima, da venerdì 17 a sabato 18 marzo, in preparazione alla Pasqua di Risurrezione, le porte delle chiese rimangono aperte per un giorno intero, in modo da offrire ai fedeli e ai pellegrini l’occasione di sostare in qualsiasi momento.
Per caratterizzare maggiormente la presenza nelle comunità parrocchiali, il 17 marzo alle ore 16.30, Papa Francesco ha presieduto una Liturgia Penitenziale per la Riconciliazione di più penitenti, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, in Piazza Santa Maria delle Grazie, a Roma. Insieme a lui c'erano il parroco don Antonio Fois, l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e il cardinale Angelo Becciu. Durante la celebrazione, in una chiesa gremita di fedeli, c’è stata la possibilità di ricevere il sacramento della riconciliazione e di ascoltare le parole del Santo Padre.
Papa Francesco nella piazza di S. Maria delle Grazie a Roma. Foto di A.R.R.
Dopo la lettura dell’episodio evangelico del fariseo e del pubblicano riportato da San Luca, il Papa, durante la sua Omelia, ha detto: “[...] Il Signore viene a noi quando prendiamo le distanze dal nostro io presuntuoso. Egli può accorciare le distanze con noi quando con onestà, senza infingimenti, gli portiamo la nostra fragilità. Ci tende la mano per rialzarci quando sappiamo 'toccare il fondo' e ci rimettiamo a Lui nella sincerità del cuore. […] Ci aspetta in fondo, perché non ha paura di scendere fin dentro gli abissi che ci abitano, di toccare le ferite della nostra carne, di accogliere la nostra povertà, i fallimenti della vita, gli errori che per debolezza o negligenza commettiamo. Dio ci aspetta lì, ci aspetta specialmente nel sacramento della Confessione. Fratelli e sorelle, facciamo oggi un esame di coscienza, perché il fariseo e il pubblicano abitano entrambi dentro di noi. Non nascondiamoci dietro l’ipocrisia delle apparenze, ma affidiamo con fiducia alla misericordia del Signore le nostre opacità, i nostri errori, le nostre miserie. Quando ci confessiamo, ci mettiamo in fondo, come il pubblicano, per riconoscere anche noi la distanza che ci separa tra ciò che Dio ha sognato per la nostra vita e ciò che realmente siamo ogni giorno. E, in quel momento, il Signore si fa vicino, accorcia le distanze e ci rimette in piedi; in quel momento, mentre ci riconosciamo spogli, Lui ci riveste con l’abito della festa. E questo è, e dev’essere, il sacramento della Riconciliazione: un incontro di festa, che guarisce il cuore e lascia la pace dentro; non un tribunale umano di cui aver paura, ma un abbraccio divino da cui essere consolati”.
Poi, rivolgendosi ai sacerdoti confessori, il Papa li ha invitati ad essere misericordiosi: “Per favore, perdonate tutto, perdonate sempre, senza mettere il dito troppo nelle coscienze. Lasciate che la gente dica le sue cose, e voi ricevete quello come Gesù, con la carezza del vostro sguardo, con il silenzio della vostra comprensione. Per favore: il sacramento della confessione non è per torturare ma per dare pace. Perdonate tutto, come Dio perdonerà tutto a voi. Tutto, tutto, tutto". Alla fine della celebrazione, nella piazza di S. Maria delle Grazie, una folla sorridente ha atteso l’uscita del Papa acclamandolo e ringraziando.
-------------------------------------------------------------------------------Torna "24 ore per il Signore", iniziativa quaresimale di preghiera e riconciliazione voluta da Papa Francesco. Promossa dal Dicastero per l’Evangelizzazione, e giunta alla sua decima edizione, anche quest’anno l’evento si celebrerà nelle diocesi di tutto il mondo. Perciò, alla vigilia della quarta domenica di Quaresima, da venerdì 17 a sabato 18 marzo, in preparazione alla Pasqua di Risurrezione, le porte delle chiese rimangono aperte per un giorno intero, in modo da offrire ai fedeli e ai pellegrini l’occasione di sostare in qualsiasi momento.
Per caratterizzare maggiormente la presenza nelle comunità parrocchiali, il 17 marzo alle ore 16.30, Papa Francesco ha presieduto una Liturgia Penitenziale per la Riconciliazione di più penitenti, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, in Piazza Santa Maria delle Grazie, a Roma. Insieme a lui c'erano il parroco don Antonio Fois, l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e il cardinale Angelo Becciu. Durante la celebrazione, in una chiesa gremita di fedeli, c’è stata la possibilità di ricevere il sacramento della riconciliazione e di ascoltare le parole del Santo Padre.
Papa Francesco nella piazza di S. Maria delle Grazie a Roma. Foto di A.R.R.
Dopo la lettura dell’episodio evangelico del fariseo e del pubblicano riportato da San Luca, il Papa, durante la sua Omelia, ha detto: “[...] Il Signore viene a noi quando prendiamo le distanze dal nostro io presuntuoso. Egli può accorciare le distanze con noi quando con onestà, senza infingimenti, gli portiamo la nostra fragilità. Ci tende la mano per rialzarci quando sappiamo 'toccare il fondo' e ci rimettiamo a Lui nella sincerità del cuore. […] Ci aspetta in fondo, perché non ha paura di scendere fin dentro gli abissi che ci abitano, di toccare le ferite della nostra carne, di accogliere la nostra povertà, i fallimenti della vita, gli errori che per debolezza o negligenza commettiamo. Dio ci aspetta lì, ci aspetta specialmente nel sacramento della Confessione. Fratelli e sorelle, facciamo oggi un esame di coscienza, perché il fariseo e il pubblicano abitano entrambi dentro di noi. Non nascondiamoci dietro l’ipocrisia delle apparenze, ma affidiamo con fiducia alla misericordia del Signore le nostre opacità, i nostri errori, le nostre miserie. Quando ci confessiamo, ci mettiamo in fondo, come il pubblicano, per riconoscere anche noi la distanza che ci separa tra ciò che Dio ha sognato per la nostra vita e ciò che realmente siamo ogni giorno. E, in quel momento, il Signore si fa vicino, accorcia le distanze e ci rimette in piedi; in quel momento, mentre ci riconosciamo spogli, Lui ci riveste con l’abito della festa. E questo è, e dev’essere, il sacramento della Riconciliazione: un incontro di festa, che guarisce il cuore e lascia la pace dentro; non un tribunale umano di cui aver paura, ma un abbraccio divino da cui essere consolati”.
Poi, rivolgendosi ai sacerdoti confessori, il Papa li ha invitati ad essere misericordiosi: “Per favore, perdonate tutto, perdonate sempre, senza mettere il dito troppo nelle coscienze. Lasciate che la gente dica le sue cose, e voi ricevete quello come Gesù, con la carezza del vostro sguardo, con il silenzio della vostra comprensione. Per favore: il sacramento della confessione non è per torturare ma per dare pace. Perdonate tutto, come Dio perdonerà tutto a voi. Tutto, tutto, tutto". Alla fine della celebrazione, nella piazza di S. Maria delle Grazie, una folla sorridente ha atteso l’uscita del Papa acclamandolo e ringraziando.
TEXTO EM PORTUGUÊS (Testo in italiano)
Celebração da Reconciliação: um encontro de festa e de paz, 17 e 18 de março de 2023
por
Antonella Rita Roscilli
Papa Francesco nella Chiesa di S. Maria delle Grazie a Roma.
Foto di A.R.R.
Novità Sarapegbe, 17 marzo 2023
Volta novamente “24 horas para o Senhor”, uma iniciativa quaresmal de oração e reconciliação instituída pelo Papa Francisco. Promovida pelo Dicastério para a Evangelização, e já em sua décima edição, também neste ano o evento è celebrado nas dioceses do mundo, na vigília do quarto domingo da Quaresma, de sexta-feira, 17, a sábado, 18 de março. Em preparação para a Páscoa da Ressurreição, as portas das igrejas permanecem abertas durante um dia inteiro, a fim de oferecer aos fiéis e peregrinos a oportunidade de parar a qualquer momento, meditar, refletir.
Para melhor caracterizar a presença nas comunidades paroquiais, no dia 17 de março, às 16h30, o Papa Francisco presidiu uma Liturgia Penitencial para a Reconciliação de vários penitentes, na paróquia de Santa Maria delle Grazie al Trionfale, na Piazza Santa Maria delle Grazie, em Roma. Junto com ele estavam o pároco Dom Antonio Fois, o arcebispo Rino Fisichella, pró-prefeito do Dicastério para a Evangelização e o cardeal Angelo Becciu. Durante a celebração, em uma igreja lotada de fiéis, houve a possibilidade de receber o sacramento da reconciliação e de ouvir as palavras do Santo Padre.
Papa Francesco nella piazza di S. Maria delle Grazie a Roma. Foto di A.R.R.
Depois da leitura do episódio evangélico do fariseu e do publicano, relatado por São Lucas, Papa Francisco, na sua Homilia assim disse: “[...] O Senhor vem a nós, quando nos distanciamos do nosso eu presunçoso. Ele pode encurtar as distâncias conosco quando, com honestidade e sem fingimento, Lhe trazemos a nossa fragilidade. Estende a mão para nos levantar, quando nos percebemos de «tocar o fundo» e entregamo-nos a Ele na sinceridade do coração. [...] Espera-nos ao fundo, porque não tem medo de descer dentro dos abismos em que caímos, tocar as feridas da nossa carne, acolher a nossa pobreza, os fracassos da vida, os erros que cometemos por fraqueza ou negligência. Deus espera-nos ali, espera-nos especialmente no sacramento da Confissão. Façamos hoje um exame de consciência [...] . Não nos escondamos atrás da hipocrisia das aparências, mas entreguemos confiadamente à misericórdia do Senhor os nossos erros, as nossas misérias. Quando nos confessamos, colocamo-nos ao fundo como o publicano, para reconhecermos, também nós, a distância que nos separa entre aquilo que Deus sonhou para a nossa vida e o que realmente somos no dia a dia. E, naquele momento, o Senhor aproxima-se, encurta as distâncias e põe-nos de pé; naquele momento, enquanto nos reconhecemos despidos, Ele reveste-nos com o traje da festa. Isto é, e deve ser, o sacramento da Reconciliação: um encontro de festa, que cura o coração e nos deixa a paz dentro; não um tribunal humano que mete medo, mas um abraço divino pelo qual somos consolados”.
Depois, dirigindo-se aos padres confessores, convidou-os a serem misericordiosos. “Por favor – disse – perdoem tudo, perdoem sempre, sem colocar muito o dedo nas consciências. Deixem que as pessoas digam suas coisas, e vocês recebam isso como Jesus, com a carícia do vosso olhar, com o silêncio da vossa compreensão. Por favor: o sacramento da confissão não é para torturar, mas para doar a paz. Perdoem tudo, como Deus perdoará tudo a vocês. Tudo, tudo, tudo", repetiu. Ao final da celebração, na praça de S. Maria delle Grazie, uma multidão sorridente aguardou a saída do Papa aclamando e agradecendo a ele.
por
Antonella Rita Roscilli
Papa Francesco nella Chiesa di S. Maria delle Grazie a Roma.
Foto di A.R.R.
Novità Sarapegbe, 17 marzo 2023
Volta novamente “24 horas para o Senhor”, uma iniciativa quaresmal de oração e reconciliação instituída pelo Papa Francisco. Promovida pelo Dicastério para a Evangelização, e já em sua décima edição, também neste ano o evento è celebrado nas dioceses do mundo, na vigília do quarto domingo da Quaresma, de sexta-feira, 17, a sábado, 18 de março. Em preparação para a Páscoa da Ressurreição, as portas das igrejas permanecem abertas durante um dia inteiro, a fim de oferecer aos fiéis e peregrinos a oportunidade de parar a qualquer momento, meditar, refletir.
Para melhor caracterizar a presença nas comunidades paroquiais, no dia 17 de março, às 16h30, o Papa Francisco presidiu uma Liturgia Penitencial para a Reconciliação de vários penitentes, na paróquia de Santa Maria delle Grazie al Trionfale, na Piazza Santa Maria delle Grazie, em Roma. Junto com ele estavam o pároco Dom Antonio Fois, o arcebispo Rino Fisichella, pró-prefeito do Dicastério para a Evangelização e o cardeal Angelo Becciu. Durante a celebração, em uma igreja lotada de fiéis, houve a possibilidade de receber o sacramento da reconciliação e de ouvir as palavras do Santo Padre.
Papa Francesco nella piazza di S. Maria delle Grazie a Roma. Foto di A.R.R.
Depois da leitura do episódio evangélico do fariseu e do publicano, relatado por São Lucas, Papa Francisco, na sua Homilia assim disse: “[...] O Senhor vem a nós, quando nos distanciamos do nosso eu presunçoso. Ele pode encurtar as distâncias conosco quando, com honestidade e sem fingimento, Lhe trazemos a nossa fragilidade. Estende a mão para nos levantar, quando nos percebemos de «tocar o fundo» e entregamo-nos a Ele na sinceridade do coração. [...] Espera-nos ao fundo, porque não tem medo de descer dentro dos abismos em que caímos, tocar as feridas da nossa carne, acolher a nossa pobreza, os fracassos da vida, os erros que cometemos por fraqueza ou negligência. Deus espera-nos ali, espera-nos especialmente no sacramento da Confissão. Façamos hoje um exame de consciência [...] . Não nos escondamos atrás da hipocrisia das aparências, mas entreguemos confiadamente à misericórdia do Senhor os nossos erros, as nossas misérias. Quando nos confessamos, colocamo-nos ao fundo como o publicano, para reconhecermos, também nós, a distância que nos separa entre aquilo que Deus sonhou para a nossa vida e o que realmente somos no dia a dia. E, naquele momento, o Senhor aproxima-se, encurta as distâncias e põe-nos de pé; naquele momento, enquanto nos reconhecemos despidos, Ele reveste-nos com o traje da festa. Isto é, e deve ser, o sacramento da Reconciliação: um encontro de festa, que cura o coração e nos deixa a paz dentro; não um tribunal humano que mete medo, mas um abraço divino pelo qual somos consolados”.
Depois, dirigindo-se aos padres confessores, convidou-os a serem misericordiosos. “Por favor – disse – perdoem tudo, perdoem sempre, sem colocar muito o dedo nas consciências. Deixem que as pessoas digam suas coisas, e vocês recebam isso como Jesus, com a carícia do vosso olhar, com o silêncio da vossa compreensão. Por favor: o sacramento da confissão não é para torturar, mas para doar a paz. Perdoem tudo, como Deus perdoará tudo a vocês. Tudo, tudo, tudo", repetiu. Ao final da celebração, na praça de S. Maria delle Grazie, uma multidão sorridente aguardou a saída do Papa aclamando e agradecendo a ele.