Verso una piena presenza: Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media
Antonella Rita Roscilli
TESTO IN ITALIANO (Texto em português)
Nuovi Percorsi-Novità Sarapegbe, 29 maggio 2023
“Verso una piena presenza” è il titolo del Documento del Dicastero per la Comunicazione pubblicato il 29 maggio e presentato presso la Sala Stampa della Santa Sede, nel corso di una Conferenza Stampa alla quale hanno partecipato il prefetto del Dicastero per la Comunicazione dr.
Paolo Ruffini, suor
Natalie Becquart, sottosegretaria della Segreteria Generale del Sinodo e membro del Dicastero per la Comunicazione; monsignor
Lucio Adrián Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione; suor
Veronica Donatello, S.F.A., responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza Episcopale italiana e consultrice del Dicastero per la Comunicazione.
Il documento “Towards Full Presence. A Pastoral Reflection on Engagement with Social Media” (Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media) è formato da
82 punti e si propone di promuovere una riflessione comune sul coinvolgimento con i social media, che sono diventati sempre più parte della vita delle persone. Ispirato alla parabola del Buon Samaritano, il documento intende avviare una riflessione condivisa per promuovere una cultura dell’essere “prossimo amorevole” anche nella sfera digitale. Nel contesto dei social media, dove gli individui sono spesso sia consumatori che merci, questa riflessione pastorale si pone alla ricerca di una risposta che inizia proprio con il
discernimento degli stimoli che riceviamo e con un
ascolto intenzionale.
La rivoluzione digitale ha creato opportunità, ma anche molte sfide. Il documento identifica diverse insidie da evitare mentre percorriamo le “strade digitali”. Dalla riduzione dei singoli utenti a consumatori e merci, alla creazione di “spazi individualistici” che si rivolgono a persone con idee simili o che incoraggiano comportamenti estremi, il viaggio attraverso l’ambiente online è un percorso in cui molti sono stati emarginati e feriti. Per i cristiani, questo spinge a chiedersi: come possiamo fare in modo che l’ecosistema digitale diventi un luogo di condivisione, collaborazione e appartenenza, basato sulla fiducia reciproca?
Il prefetto ha illustrato il documento come frutto di una riflessione teologico pastorale il cui "focus è l’uomo e non la macchina, il cuore non l’algoritmo. Sta a noi rinegoziare le regole, riappropriarci delle relazioni, per passare dalla connessione alla condivisione", sottolinea. “È il tempo di una
rinegoziazione consapevole” spiega. Questo documento dunque non parte dalla tecnologia e non contiene raccomandazioni precise, consigli pratici. "Non è un direttorio, una sorta di guideline pratico funzionale". E ancora aggiunge: "Sta a noi trasformare il mondo dei
social liberandolo dai dogmi unilaterali delle aziende che lo gestiscono, per riconsegnarlo al bene comune, alla condivisione gratuita". Nel nostro viaggio lungo le “strade digitali”, dobbiamo ricostruire gli spazi digitali in modo che diventino ambienti più umani e più sani.
Diventare “prossimo” nell’ambiente dei social media inizia con una disposizione all’ascolto, nella consapevolezza che quanti incontriamo online sono persone reali. Anche in un ambiente caratterizzato da un “sovraccarico di informazioni”, questo atteggiamento di ascolto intenzionale e di apertura del cuore ci permette di passare dalla semplice percezione dell’altro a un incontro autentico. Possiamo iniziare a riconoscere il nostro prossimo digitale, rendendoci conto che le sue sofferenze ci riguardano. Il nostro obiettivo è costruire non solo “connessioni”, ma incontri che diventino relazioni reali e rinsaldino le comunità locali. Dall’incontro alla comunità. L’attenzione, insieme al senso di appartenenza, alla reciprocità e alla solidarietà, sono i pilastri per costruire un senso di unione che, in ultima analisi, dovrebbe rafforzare le comunità locali, rendendole capaci di diventare motori del cambiamento, rinegoziando così le regole dei social e riappropriandoci delle relazioni.
Come ha ricordato suor Natalie Becquart, la formazione e la presenza giusta nel mondo digitale è essenziale sui social. La formazione al
discernimento è fondamentale per avere un modo giusto di essere sui social media, cercando di avviare un dialogo su come rendere questo ecosistema più umano. Non è facile, abbiamo bisogno di convidisione con altri per trovare il modo giusto per parlare o non parlare. Unico modo per andare avanti in modo giusto. Molti sono i punti importanti di questo Documento, tra i quali il n.
75 che invita alla
riflessione piuttosto che alla semplice
reattività: “[…] pertanto, dobbiamo essere tutti attenti a non cadere nelle trappole digitali nascoste in contenuti che sono intenzionalmente progettati per seminare conflitti tra gli utenti, provocando indignazione o reazioni emotive”.
Monsignor Lucio Adrián Ruiz ha accennato a ciò che i Papi, da Paolo VI in poi, hanno detto sui social media, precisando che "la tecnologia mai e in nessun modo è neutra, quindi è essenziale il giudizio critico". Il documento vuole avviare un processo", dice.
Ed ha ricordato le parole di Papa Francesco: “Non si tratta più solo di usare strumenti di comunicazione, ma di vivere in una cultura ampiamente digitalizzata che ha impatti profondissimi su nozione del tempo e spazio, sulla percezione di sé e degli altri del mondo, sul modo di comunicare, di apprendere di informarsi, di entrare in relazione con gli altri. Passare dunque da strumento a cultura è essenziale perché lo strumento si usa, la cultura si abita. Gli strumenti si usano per sé, la cultura si condivide con gli altri”. Al centro, come ha sottolineato il Prefetto dr. Ruffini, resta "non redimere la macchina, ma formare l'uomo".
il
sito che si è voluto creare come piattaforma di condivisione:
https://www.fullypresent.website/
Il
Documento integrale si può leggere al seguente indirizzo:
https://www.vatican.va/roman_curia/dpc/documents/20230528_dpc-verso-piena-presenza_it.html
© SARAPEGBE.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi pubblicati nella rivista senza l’esplicita autorizzazione della Direzione -------------------------------------------------------------------------------
TEXTO EM PORTUGUÊS (Testo in italiano)Rumo à presença plena. Uma reflexão pastoral sobre a participação nas redes sociais.
Por
Antonella Rita Roscilli
Nuovi Percorsi-Novità Sarapegbe, 29 maggio 2023
“Rumo à presença plena. Uma reflexão pastoral sobre a participação nas redes sociais” é o título do Documento do Dicastério para a Comunicação publicado em 29 de maio e apresentado na Sala de Imprensa da Santa Sé, durante uma coletiva de imprensa com a presença do dr.
Paolo Ruffini, Prefeito do Dicastério para a Comunicação; Monsenhor
Lucio Adrián Ruiz, secretário do Dicastério para a Comunicação;
Ir. Natalie Becquart, subsecretária da Secretaria Geral do Sínodo e membro do Dicastério para a Comunicação;
Ir. Veronica Donatello, S.F.A., chefe do Serviço Nacional de Pastoral para as Pessoas com Deficiência da Conferência Episcopal Italiana-CEI e consultora do Dicastério para a Comunicação.
O documento “Towards Full Presence. A Pastoral Reflection on Engagement with Social Media” (Rumo à presença plena. Uma reflexão pastoral sobre a participação nas redes sociais é aberto e para todos. Composto por 82 pontos, visa promover uma reflexão comum sobre o engajamento com as mídias sociais, que cada vez mais fazem parte da vida das pessoas . Inspirado na parábola do Bom Samaritano, este Documento pretende iniciar uma reflexão compartilhada para promover uma cultura de “amor ao próximo” também na esfera digital. No contexto das redes sociais, onde os indivíduos são muitas vezes consumidores e mercadorias, esta reflexão pastoral procura uma resposta que começa precisamente com o
discernimento dos estímulos que recebemos e com a
escuta intencional.
A revolução digital criou oportunidades, mas também muitos desafios. O Documento identifica várias armadilhas a evitar ao percorrermos as “estradas digitais”. Desde a redução de usuários individuais a consumidores e mercadorias, até a criação de “espaços individualistas” que atendem a pessoas com idéias semelhantes ou incentivam comportamentos extremos, a viagem pelo ambiente online é um percurso em que muitos são os marginalizados e feridos.
O Prefeito ilustrou o Documento como resultado de uma reflexão teológica pastoral cujo “foco é o homem e não a máquina, o coração e não o algoritmo. Cabe a nós renegociar as regras, reapropriar-se das relações, passar da conexão à partilha”, aponta. “É hora de uma
renegociação consciente”, explica. Este Documento, portanto, não parte da tecnologia e não contém recomendações precisas, conselhos práticos. "Não é um diretório, uma espécie de diretriz prática funcional". E acrescenta: “Cabe-nos transformar o mundo das redes sociais libertando-o dos dogmas unilaterais das empresas que as gerem, para devolvê-lo ao bem comum, à partilha gratuita”. Em nosso percurso pelas ruas digitais, devemos reconstruir os espaços digitais para que se tornem ambientes mais humanos e saudáveis.
Isso leva a perguntar: como podemos garantir que um ecossistema digital se torne um lugar de partilha, colaboração e pertença, baseado na confiança mútua? Tornar-se “próximo” no ambiente de social mídia começa com a disposição de ouvir, sabendo que aqueles que conhecemos online são pessoas reais. Mesmo num ambiente caracterizado pela "sobrecarga de informação", esta atitude de escuta intencional e abertura de coração permite passar da simples percepção do outro, ao encontro autêntico.
Podemos começar a reconhecer nosso vizinho digital, percebendo que seu sofrimento nos afeta. Nosso objetivo é construir não apenas "conexões", mas encontros que se transformem em relacionamentos reais e fortaleçam as comunidades locais. Do encontro à comunidade. A atenção, juntamente com o sentido de pertença, reciprocidade e solidariedade, são os pilares para a construção de um sentido de unidade que, em última análise, deve fortalecer as comunidades locais, tornando-as capazes de se tornarem motores de mudança, renegociando assim as regras das redes sociais e recuperando a posse de relacionamentos.
Como recordou a Irmã Natalie Becquart “a formação e a presença correta no mundo digital são essenciais nas redes sociais. A formação para o discernimento é essencial para ter um jeito certo de estar nas redes sociais, tentando iniciar um diálogo sobre como tornar esse ecossistema mais humano. Não é fácil, precisamos compartilhar com os outros para encontrar a maneira certa de falar ou não falar”. Há muitos pontos importantes neste Documento, incluindo o n.
75 que convida à
reflexão e não à simples
reatividade: “[...] portanto, todos devemos ter cuidado para não cair nas armadilhas digitais escondidas em conteúdos que são intencionalmente concebidos para semear conflitos entre os usuários, causando indignação ou reações emocionais”.
Monsenhor Lucio Adrián Ruiz mencionou o que os Papas, a partir de Paulo VI, têm dito nas redes sociais, especificando que “a tecnologia nunca e de forma alguma é neutra, portanto o julgamento crítico é essencial”. E continuou” Com este Documento inicia um novo processo". Porfim, lembrou das palavras de Papa Francesco: “Não se trata mais apenas de usar ferramentas de comunicação, mas de viver em uma cultura amplamente digitalizada que tem impactos muito profundos na noção de tempo e espaço, na percepção de si e dos outros no mundo, no modo de comunicar, de aprender e se informar para se conectar com os outros. Portanto, passar da ferramenta à cultura é essencial porque a ferramenta se usa, a cultura se habita. As ferramentas são usadas para si mesmo, a cultura é compartilhada com os outros”. Ao centro, como ainda sublinhou o Prefeito Dr. Ruffini, resta "não redimir a máquina, mas formar o homem".
Para quem queira aprofundar. o
Documento pode ser lido em:
https://www.vatican.va/roman_curia/dpc/documents/20230528_dpc-verso-piena-presenza_pt.html
O
site que foi criado como plataforma de partilhas: é
https://www.fullypresent.website/ .
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