Newsletter Sarapegbe 26/1/2015
Da molti anni i rapporti statistici confermano in Italia una costante presenza di cittadini stranieri, molti dei quali sono ormai parte integrante della società italiana e mantengono un filo prezioso con la loro terra d'origine. In particolare, l'immigrazione a Roma nel 2012 ha registrato la presenza di 252.582 residenti stran
ieri su un totale di 2.638.842 abitanti, il 9.6% rispetto al 6.2% del 2005, (fonte: www.comuni-italiani.it). Tanti lottano per l'integrazione, altri lavorano, agiscono nel sociale, sono presenti nel commercio, nella ristorazione, nelle arti, nelle professioni.
Seconde generazioni di immigrati frequentano le scuole. Vivono qui diversi scrittori che alla fine degli anni '80 hanno dato vita a quel ramo letterario che fu definito "Letteratura Migrante", una corrente attraverso cui la contaminazione e l’intercultura si sono presentate come punto d’incontro di una nuova visione della realtà sociale, storica, linguistica e letteraria. Ricordiamo tra loro Julio Monteiro Martins, Christiana de Caldas Brito Pap Khouma, Ribka Sibhatu.
A Roma tante associazioni svolgono un ruolo di aggregazione e divulgazione, con iniziative che mettono a confronto le varie culture in scuole, biblioteche, centri sociali, ma spesso la difficoltà a trovare spazi adatti e gratuiti può inibire la realizzazione di molti progetti. Inoltre, la città non possiede uno spazio fisico in cui tutte queste esperienze possano convergere, uno spazio in cui le forze dell’intercultura di Roma si possano unire e incontrare.
Dialogo, scambio e integrazione sono elementi presenti nella storia romana fino ai giorni nostri, anche se, non di rado, assistiamo a scandali, non solo romani, ma nazionali, di chi prende soldi pubblici per assistere ed accogliere Immigrati bisognosi, ma in realtà non fornisce loro i servizi previsti per quei fondi. Non di rado leggiamo sulla stampa di condizioni vergognose nei CIE (centri di identificazione ed espulsione) o nei CPT (centri di permanenza temporanea) presenti nel territorio italiano. Ma leggiamo anche della solidarietà di Lampedusa che accoglie le persone disperate che fuggono dai loro Paesi sui barconi fatiscenti e giungono in Europa attraverso l'Italia. Ritroviamo, insomma, anche azioni e iniziative positive di accoglienza che contribuiscono ad un maggior rispetto e conoscenza dell'Altro.
A Roma nel 1995 la
necessità di
aprire lo sguardo alle altre realtà e culture presenti nella città e di avere uno spazio comune, anche se non fisico, diede vita a "Roma Multietnica", una piattaforma web gestita dal "Servizio Intercultura delle Biblioteche di Roma Capitale", diretto da Gabriella Sanna. "Roma Multietnica" è diventata negli anni un fondamentale punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di intercultura. Raccoglie e si fa portavoce di notizie, informazioni di servizio ed eventi.
Copertina di una Guida Annuale cartacea del "Servizio Intercultura delle Biblioteche di Roma Capitale"
Il Servizio Intercultura delle Biblioteche di Roma ha documentato con delle guide stampate annualmente la ricchezza delle tante culture presenti nella città. Dal 2001 in poi è stato creato anche il sito
http://www.romamultietnica.it, strumento ricchissimo che testimonia la continua espansione dell'universo interculturale romano. Ma tutto ciò ora non basta più.
Infatti Gabriella Sanna qualche tempo fa affermava:“Ogni giorno veniamo investiti da moltissime richieste di spazi per proiezioni, esposizioni, eventi teatrali, presentazioni di libri e ne possiamo soddisfare solo un 10%. Avere a disposizione un luogo in cui realizzare tutto questo è un sogno al quale molte associazioni e enti impegnati con i migranti pensano da anni. E’ necessario valorizzare i progetti esistenti a partire proprio da Roma Multietnica e confrontarsi sulle diverse proposte in un ampio tavolo in cui oltre al Municipio I ci sia il Comune di Roma e le tante associazioni attive nel settore”. Ricordiamo infatti che Andrea Valeri, Assessore alle politiche culturali e al Turismo del Municipio I, è promotore della iniziativa "Officina delle Culture", presentata al pubblico il 13 maggio 2014 nella Biblioteca del Senato di Piazza della Minerva.
Il 30 giugno 2014, 18 persone appartenenti a diverse associazioni e istituzioni cittadine hanno creato il "Comitato Promotore di un CENTRO INTERCULTURA per Roma Capitale Multietcnica" che Il 10 luglio 2014 ha inviato al Comune di Roma una lettera aperta, con oltre 300 adesioni di associazioni cittadine, organi di stampa e singole persone che si occupano di intercultura. In essa si richiede l'urgenza, nella Città Capitale, di un Centro dedicato all’incontro tra culture...
"...dove persone di tutte le età, di ogni genere e origine, possano incontrarsi e sperimentare modelli di convivenza basati sulla conoscenza e il rispetto reciproco, su obiettivi comuni, interessi culturali e pratiche condivise. Un luogo laico e neutrale, ma aperto al dialogo interreligioso, un luogo che rilanci le buone pratiche già presenti nelle periferie, ma ancora disperse e poco valorizzate. Un Centro che sappia far emergere le diverse culture come ricchezza e possibile ulteriore strumento per il rilancio socio economico di Roma. Un Centro da realizzarsi in un edificio pubblico, facilmente accessibile a tutti, con mezzi pubblici e privati.
Un edificio all’interno del quale possano trovare spazio adeguato le espressioni più innovative e più importanti di questi anni e che possa avere una biblioteca/mediateca multietnica e multilingue con emeroteca internazionale, canali satellitari, nuova sede della redazione di www.romamultietnica.it; sale multifunzionali per proiezioni di film e documentari, spettacoli, conferenze, convegni, laboratori, stanze per corsi di lingua. Insomma, un centro che sia un luogo di apprendimento permanente di promozione e riferimento moltiplicatore delle più importanti produzioni artistiche interculturali della città. Un Centro collegato attivamente ad altri già esistenti sia in Italia che in Europa, attraverso la rete europea Intercultural Cities promossa dal Consiglio d’Europa e la rete italiana delle Città del Dialogo promossa dalla città di Reggio Emilia, riconosciuta dall’ANCI- Assoc. Naz. Comuni italiani- nel 2012". (Il testo completo si può leggere alla pagina
http://www.romamultietnica.it/news/appelli-e-campagne/item/11700-lettera-aperta-al-comune-di-roma-per-un-centro-interculturale-di-roma-capitale-multietnica/11700-lettera-aperta-al-comune-di-roma-per-un-centro-interculturale-di-roma-capitale-multietnica.html e per nuove adesioni l'indirizzo è:
roma.intercultura@gmail.com
Nella città sono presenti diverse strutture comunali in stato di abbandono e, forse, qualcuna di esse potrebbe servire per la realizzazione di questo grande progetto. Nell'Italia del nord un centro simile a quello proposto dal Comitato di Roma esiste a Torino, anche se l’esempio più alto è in Germania, a Berlino.
Il movimento continua. Nel mese di novembre si è tenuta una interessante riunione in cui si sono ritrovate molte realtà cittadine che si occupano di intercultura. Tra gli altri sono intervenuti Gabriella Sanna (Biblioteche di Roma), Marguerite Welly Lottin ( Assoc. Interculturale Griot ), Igiaba Scego e Rino Bianchi (Assoc. Incontri di Civiltà), Gianguido Palumbo (Assoc. Mondita), Giovanni Iorio Giannoli (Univ. Tor Vergata), Sarah Zuhra Lukanic (Prog. Strane Straniere), Mioara Moraru (Assoc Romena ProPatria ), Dixi Yang (Giovani Cinesi), Carla Romana Antolini e Michela Bechis ( Officina delle Culture ), Sekou Diabate (Mov. Africani), Maria De Lourdes Jesus (Assoc. Tabanka), Valerio Evangelista ( Frontiere News), Alessandro Triulzi e Gianluca Gatta (Assoc. Archivio delle Memorie Migranti).
Per il Centro Intercultura per Roma Capitale Multietnica è nato un gruppo anche su Facebook (pagina curata da Gianguido Palumbo e Gloria Mendiola), ed è divenuto un interessante mezzo di scambio virtuale e di notizie utili per le persone che hanno a cuore la richiesta del Centro. La richiesta al Comune di Roma è stata rinnovata subito dopo la tragedia di Parigi. Infatti nel mese di gennaio il Gruppo di Coordinamento 2015 ha inviato un'altra lettera aperta: "[...] Noi associazioni e singoli cittadini, che ormai da quasi un anno ci stiamo impegnando per questo, parlandone, discutendone, scrivendone, incontrandoci, sentiamo oggi – ancora più forte – la responsabilità di insistere e di operare concretamente, proponendo al Comune di Roma la nascita di un Centro Interculturale per la Capitale: uno spazio pubblico, dove vivere il dialogo invece che lo scontro, la mediazione e non la contrapposizione, l’intercultura in luogo dell’anonimato, la conoscenza reciproca ed anche il sorriso al posto della paura”.
Associazioni e cittadini interessati, procedono ora ancora più uniti e convinti dell'urgenza di un Centro Intercultura di Roma Capitale Multietnica e ci auguriamo che presto giungano dal Comune risposte positive al Comitato.
Afferma Gianguido Palumbo: "Il nostro progetto di un CENTRO Intercultura per Roma Capitale Multietnica non è una risposta alternativa all'assistenza disonesta, ma un coerente e forte impegno per far maturare una vera Società Multi-Inter-Etnica nella Capitale d'Italia".
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